Progetto Flaminio-Città della Scienza, parte la II fase del concorso

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Progetto Flaminio-Città della Scienza, parte la II fase del concorso

flaminiofoto“Aperta ufficialmente la seconda fase del concorso internazionale per il masterplan della Città della Scienza a via Guido Reni (area ex caserme). I sei finalisti del concorso internazionale di progettazione stanno vivendo due intense giornate in simbiosi con la giuria. Obiettivo, sviluppare insieme al committente le proposte progettuali verso l’elaborazione dei masterplan definitivi: si aggiusta così il tiro, si adeguano meglio i progetti alle esigenze poste da Cassa Depositi e Prestiti Investimenti (che, come attuale proprietaria dell’area, ha lanciato il concorso d’intesa con il Campidoglio) e da Roma Capitale.

Le sei proposte, così “affinate”, diverranno piani definitivi. Questi andranno consegnati il prossimo 16 giugno e alla fine dello stesso mese sarà decretato il vincitore. In giuria urbanisti e architetti di chiara fama: Paola di Biagi (presidente), Christian Sumi, Giacomo Borella, Marco Sangiorgio, Giovanni D’Onofrio, Béatrice Jullien, Francesco Garofalo.

Prima tappa della due giorni romana di finalisti e giurati, un sopralluogo congiunto sull’area da rigenerare. Poi un punto stampa con l’assessore Giovanni Caudo (Trasformazione Urbana), con il presidente del II Municipio Giuseppe Gerace e con Marco Sangiorgio, direttore generale di Cassa Depositi e Prestiti Investimenti S.g.r.

La meta finale, ha spiegato l’assessore Caudo, è “un quartiere unitario tra spazi pubblici e aree private”, un nucleo “incastonato nel tessuto alto” del Flaminio. Ai finalisti, prosegue Caudo, si chiede “di interpretare al meglio il piano di Roma Capitale, votato dall’Assemblea Capitolina, e le indicazioni provenienti dalle associazioni di quartiere coinvolte nel progetto”. Caudo pone anche l’accento sul ruolo del Municipio, con il quale “l’intero percorso è condiviso”.

Intanto ai finalisti è stato consegnato il “documento preliminare di progettazione” con tutte le linee guida: delibera dell’Assemblea Capitolina, norme e regolamenti, osservazioni dei residenti. Punti salienti della “griglia” al cui interno sviluppare i progetti: l’articolazione degli spazi privati (45mila metri quadri edificabili, di cui 35mila di edilizia abitativa, a loro volta suddivisi in 29mila per residenze e seimila di housing sociale) e la massima attenzione da porre ai criteri di sostenibilità ambientale.

Di tutto rispetto il risultato della prima fase del bando: 246 candidature da 20 paesi (in maggioranza europei ma non mancano proposte da Stati Uniti, Medio Oriente e Australia), nomi di valore, ventaglio ampio di specializzazioni e competenze”.

Lo scrive il Comune di Roma sul sito istituzionale.