di Daniele Priori
Sulle Primarie del centrosinistra nel giorno della verità, quello del ballottaggio tra il sindaco di Firenze, Matteo Renzi e il segretario del Pd, Pierluigi Bersani già in vantaggio, favorito e sostenuto apertamente anche dagli altri tre candidati usciti al primo turno, tanto Vendola quanto il centrista Tabacci e la “femmina” Puppato, arriva anche un endorsement davvero inaspettato.
Non quello di Roberto Vecchioni, fedele elettore al primo come al secondo turno. Non quello del commissario Onu e ex premier Prodi, naturalmente ai seggi, ma quello dello scomparso e mai troppo compianto Fabrizio De André.
La moglie del grande cantautore e poeta italiano Dori Ghezzi ha infatti diffuso tramite l’home page della Fondazione dedicata a Faber una frase inedita del genovese seguace di Brassens.
“E poi a un tratto l’amore scoppiò dappertutto”. Che Dori ha dedicato al segretario Pd, Bersani.
“Per la situazione che stiamo vivendo credo che Pier Luigi Bersani sia la persona più indicata ad essere il candidato premier del Partito Democratico: le sue idee di democrazia, il suo stile e le sue esperienze, già dimostrate, renderebbero il Pd una grande forza unita, senza incomprensioni. Un partito in grado di far tornare l’Italia ad essere il grande Paese che è stato”.
“L’amore – proseguiva la lettera della Ghezzi – dà forza al rispetto e cancella le differenze tra ‘ultimi’, ‘comari di un paesino’, ‘figli della luna’.In bocca al lupo Pier Luigi!”.
Speriamo allora non ce ne voglia la signora De André se ci permettiamo di ricordare come De André nella sua vita sia stato sempre di tutti e di nessuno. Anarchico per sua natura. Ostinatamente dalla parte degli indiani, pur senza mai cedere al qualunquismo o al disimpegno. De André raccontava, leggeva, scriveva, cantava, degli ultimi che sovvertono le leggi e di un Gorilla, temibile personificazione animale dell’istinto indomabile e forse a volte temibile quanto incoerente di libertà, lo stesso che per una vita ha pervaso Faber e le sue opere.
Faber coi suoi versi è stato il Gorilla ma anche quel pescatore silenzioso e enigmatico. Personaggi poco comuni. Con una coscienza profonda su ciò che è giusto (dar da mangiare a chi dice “ho sete, ho fame”) quanto difficili da normalizzare. Un’impresa complessa persino per il pacioso ex capo dei chierichetti emiliano, Pierluigi Bersani.
Siamo per questo certi che Dori Ghezzi non se la prenderà se quel magnifico verso di De André, profetico e ancora così rassomigliante al giovane e eternamente ribelle Coda di lupo capace, quand’era piccolo, di innamorarsi di tutto, lo leggeremo come augurio non per uno solo ma per l’umanità intera. Tanto, dunque, per chi sta votando Bersani, quanto per chi ha sostenuto Renzi. Così per chi, come chi scrive, non ha votato né l’uno né l’altro.