Amatrice, Zingaretti rassicura sull’ospedale. Ma il tempo passa

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Amatrice, Zingaretti rassicura sull’ospedale. Ma il tempo passa

ospedalegrifoniamatriceZingaretti torna a parlare delle sorti dell’ospedale di Amatrice, oggetto in queste settimane di un terremoto politico senza precedenti. Da una parte il sindaco Pirozzi che vorrebbe far ‘emigrare’ la sua città in altre regioni pur di non vedere il Grifoni declassato; dall’altra la Regione Lazio che cerca di gettare acqua sul fuoco su una realtà sanitaria, che potrebbe sfuggirgli di mano. In mezzo l’opposizione regionale, cittadina e le altre reazioni mediatiche, che arricchiscono di retroscena una matassa difficile da sbrogliare. Oggi, si diceva, il commissario ad acta è tornato a parlare del nosocomio del reatino: “Ho già detto – spiega il presidente – che la fase di chiusura e di demolizione del sistema sanitario regionale e’ chiusa: non tornera’ mai piu’. Queste proteste agostane sono in gran parte figlie di incomprensioni o di esagerazioni: non abbasseremo il livello dell’offerta sanitaria e, caso mai, nelle province delLazio lo aumenteremo, e non ci sara’ alcuna chiusura”. Così il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, rispondendo ad una domanda sull’ospedale di Amatrice. Immediate le repliche della minoranza, in particolare Forza Italia. Il capogruppo alla Pisana Gramazio incalza: “Stando ai proclami di Zingaretti, il Lazio va alla grande. Peccato non sia proprio così, che siano solo parole: il presidente parla di spending review, ma dimentica le mega consulenze ai soliti noti per milioni di euro, che hanno trasformato la Regione in un ammortizzatore sociale per dirigenti Pd temporaneamente senza impiego. Parla di sanità, ma poi nei fatti procede a spot, non risponde alle ripetute grida di allarme sul settore che provengono da strutture ormai al collasso, da personale medico, paramedico, operatori, sindacati, associazioni dei consumatori che si ripetono da oltre un anno. Oggi – continua il forzista – archivia le sacrosante proteste dei sindaci del Lazio, pronti anche alla secessione pur di difendere i propri ospedali, come “polemiche estive frutto di incomprensioni”. Servirebbe un po’ più di onestà intellettuale e affrontare con un minimo di serietà i problemi. Il Lazio ha bisogno di risposte, non di immaginazione”.

Sulla situazione di Amatrice è intervenuto anche il consigliere regionale FI, Adriano Palozzi: “Finalmente assistiamo ad un sussulto di orgoglio da parte di Zingaretti che, dopo il solito e surreale silenzio, in questi giorni è uscito dal torpore annunciando a più riprese che l’ospedale di Amatrice non sarà oggetto di alcun taglio o chiusura. Una reazione, quella del commissario ad acta per la sanità, purtroppo tardiva e debole, e che non sgombra il campo dai tanti dubbi che attanagliano il destino del ‘Grifoni’”. Palozzi poi puntualizza: “È necessario che Zingaretti rimoduli immediatamente i piani sanitari catalogando il nosocomio di Amatrice come presidio di area disagiata. E questo alla luce di caratteristiche oggettive e misurabili, suggerite in tempi non sospetti dal Comune stesso: l’altitudine, la distanza dall’ospedale di Rieti, la classificazione in zona sismica e il territorio ad alta utenza turistica. Sollecito quindi il presidente a sbrigarsi, considerato che a breve – come riferito da autorevoli fonti stampa – il Consiglio comunale di Amatrice voterà per sancire l’approvazione del referendum per il distacco della città dalla Regione Lazio”.

M.M.