Condannato a 8 anni e 10 mesi di reclusione dalla Corte di Appello di Roma per il rapimento di un uomo a scopo estorsivo, commesso insieme a due complici nel 2009, aveva fatto ricorso ed era in attesa della sentenza della Suprema Corte di Cassazione che, pronunciatasi il 12 luglio scorso, lo ha infine riconosciuto colpevole, aumentando altresì la pena a 13 anni e 3 mesi, da scontare in carcere.
Gli agenti del Posto di Polizia di Guidonia, diretti dalla dott.ssa Maria Chiaramonte, hanno seguito gli spostamenti dell’uomo per alcuni giorni temendo che, dopo l’emissione della sentenza, potesse far perdere le proprie tracce, cosa resa particolarmente difficile dal fatto che lo stesso, seppure sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, aveva il permesso di assentarsi da casa per recarsi in una comunità di recupero per tossicodipendenti.
Così lo scorso sabato i provvedimenti a carico dei tre complici sono stati eseguiti contemporaneamente nei diversi luoghi di residenza dei condannati, scongiurando nei confronti di ciascuno il pericolo di fuga.