Non furono commesse violazioni di legge quando nel marzo del 2012 l’ufficio di presidenza del consiglio regionale del Lazio votò a favore della proroga per altri sei mesi dell’incarico a segretario generale di Nazareno Cecinelli, che era già andato in pensione. Lo ha stabilito il gup che ha prosciolto, con la formula più ampia, dall’accusa di abuso d’ufficio l’allora presidente Mario Abbruzzese e lo stesso Cecinelli. Chiaramente positiva la reazione del gruppo consiliare di Forza Italia, che si è stretto soddisfatto intorno al collega. “La decisione del giudice sul caso della nomina del segretario del Consiglio regionale del Lazio, Nazareno Cecinelli, è conforme alle nostre aspettative e, soprattutto fedele al ruolo che Mario Abbruzzese ha sempre svolto nel rispetto del mandato ricevuto dai cittadini e della legge. Abbiamo avuto fiducia e sapevamo quale era la verità – ha detto il consigliere Simeone -. Oggi possiamo dire che la verità e l’onestà premiano sempre. Abbruzzese ha fatto quello che doveva come si doveva fare e di questo dobbiamo essere riconoscenti non soltanto noi ma l’intera comunità. Quando si opera con correttezza e rigore la verità vince sempre, come avvenuto in questo caso. Siamo felici dell’esito su cui, conoscendo Abbruzzese e il suo modo di fare politica e amministrare, non avevamo alcun dubbio”. Sulla falsariga il consigliere forzista Palozzi: “Mario Abbruzzese è stato prosciolto con formula piena dall’accusa di abuso di ufficio nella vicenda della nomina del segretario del Consiglio regionale del Lazio, Nazareno Cecinelli. Si tratta di un’ottima notizia, che conferma l’esistenza di una giustizia giusta e l’onestà intellettuale del lavoro di Abbruzzese, che adesso potrà continuare a svolgere con maggiore serenità il suo ruolo di consigliere regionale del Lazio”.