A Civitavecchia i cittadini dicono “no” a un centro di smaltimento armi chimiche

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A Civitavecchia i cittadini dicono “no” a un centro di smaltimento armi chimiche

armichimicheRifiuti, un tema  asfissiante. Malagrotta, Sasso, Cupinoro, zone che cronologicamente sono assurte agli onori della cronaca per motivi  molto vicini tra di loro. Impianti a Biogas e discariche rappresentato grattacapi sia per chi li propone sia, ovviamente, per chi dovrebbe “disporne”. A Civitavecchia, nella zona di Santa Lucia, molti residenti hanno alzato la voce dichiarando guerra alla realizzazione di un impianto inquinante. ” Un disegno – afferma Giuliano abitante civitavecchiese- pensato da anni che vedrebbe Santa Lucia come centro di inquinamento del Lazio”. Già, pare che il Ministero della Difesa abbia individuato in Santa Lucia un centro  su cui “smaltire armi chimiche”, come affermato dai residenti. Non solo rifiuti quindi, l’ossidatore  termico a Santa Lucia è un’idea molto meno peregrina di quanto si pensi. “Non abbasseremo la guardia, questi luoghi devono restare così come sono- dice con tono perentorio Luigi di anni 64- le campagne già sono contaminate, ma bruciare le armi provocherebbe dei danni assolutamente nocivi per la salute di tutti noi. Siamo pronti a dare battaglia!”. Sommosse e reazioni sono già in atto, come quelle relative alla discarica di Cupinoro in cui i sit- in hanno coinvolto prima le strade di Bracciano, poi le stesse manifestazioni di protesta sono giunte fino alla Pisana. Nelle ultime ore sta circolando la voce di un mega corteo indetto da tutti i cittadini sensibili all’inquinamento “forzato”, una grande protesta ” per far sentire il nostro dissenso al sistema dei rifiuti”.

Raffaele Caldarelli