Dalla doppia poltrona al gruppo misto, De Salazar: “Il minisindaco Gerace è un accentratore”

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Dalla doppia poltrona al gruppo misto, De Salazar: “Il minisindaco Gerace è un accentratore”

salazarmedioEx Lista Marchini ed ex FdI, il consigliere critica la timida azione del neo esecutivo del II Municipio

Francesco De Salazar è uno che, se decide di fare una cosa, la fa e basta. Andando contro tutto e tutti. Molti, anzi moltissimi, lo ricordano come il mago dell’urna capitolina, unico consigliere della storia di Roma a farsi eleggere in due diversi Municipi e con due diversi partiti: con Fratelli d’Italia nel Municipio II e con la lista di Alfio Marchini nel Municipio XII. Alla fine ha scelto la prima opzione per poi passare dal caos della doppia poltrona al gruppo misto in Consiglio Municipale. Un cambio di casacca – Lista Marchini, FdI e gruppo misto appunto – che ora lo vede condurre in solitaria la sua azione amministrativa di opposizione. De Salazar ha le idee chiare ed esprime senza peli sulla lingua il suo giudizio sui primi momenti di lavoro della Giunta del II Municipio, targata Gerace

Un commento sulle prime settimane di lavoro della Giunta Gerace.

“A distanza di alcune settimane posso affermare che è ancora presto per dar giudizi, ma si devono affrontare molte emergenze del territorio: abusivismo commerciale, sicurezza, decoro urbano, cartellopoli e manutenzione urbana. Su questi temi al momento poco si è fatto per l’ex Municipio 2 e qualcosa si è mosso su San Lorenzo. Molti assessori sono alle prime armi, non conoscono la macchina amministrativa e tutto si riflette sull’assenza di risposte per i cittadini”.

E sul presidente Gerace nello specifico, che idea si è fatto politicamente parlando?

“Mi sembra piuttosto accentratore nel senso che ha nominato tutta una serie di assessori che controlla in maniera diretta. Ancora non si vede la mano del Presidente la gestione è leggera e deve affidarsi sempre di più al Consiglio che è sovrano. Mi sembra dia troppo spazio a San Lorenzo, e sbaglia a dimenticare quartieri che per anni lo hanno portato ad esser eletto consigliere 3 volte. Poche volte è venuto finora in Consiglio e questo non depone in suo favore visto che intendeva dare discontinuità rispetto al passato. anche per lui vale la regola della brevità temporale ma questo non può essere una attenuante. Però è stato fatto poco su alcune priorità che la precedente giunta non era riuscita a risolvere in maniera risolutiva e andavano subito prese di petto”.

Quanto è difficile “smaltire” l’accorpamento di ex II ed ex III Municipio?

“Diciamo che manca ancora la cultura di un unico Municipio sia da parte dei dipendenti municipali che da parte della stessa Giunta Gerace. Chiederò in aula di accelerare il processo di riorganizzazione degli uffici: è stato fatto un multipiano a via Tripoli dove ora ci sono il minisindaco e alcuni i assessori. Quella è una struttura moderna che potrebbe ottimizzata e potrebbe accogliere molti più servizi per la cittadinanza. Per il momento siamo Municipio II solo sulla carta”.

Una domanda sulla tua doppia elezione in due diversi municipi: senti di aver sbagliato qualcosa?

“Assolutamente no, non ho sbagliato nulla e ho agito in buona fede. Quanto successo è un primato e un precedente mai accaduto a Roma però di fatto sono stato eletto. Coloro che mi hanno votato in Municipio II hanno confermato la fiducia verso il sottoscritto e mi hanno diffidato dal dare le dimissioni dal seggio municipale. Inoltre tengo a dire che la classe politica era a conoscenza del fatto già prima del voto, non c’era nulla di nascosto. Nel momento in cui sono stato eletto e qualche non eletto del Municipio II sperava che andassi a fare il consigliere a Monterverde, si è iniziato a montare il caso. È stato tutto un montaggio abbastanza effimero”.

In tal senso tu hai affermato che “le uniche telefonate che ho ricevuto, erano di qualche deputato che mi invitava alle dimissioni per far entrare qualche pupillo”. Chi sono questi parlamentari?

“I nomi preferisco non citarli ma posso dirti che venivo chiamato da Fratelli d’Italia…”

Marco Montini