“Poi dice che non c’è bisogno di destra, di sovranità, di recupero dello Stato. L’Italia, se qualcuno nelle ambasciate trasmette le rassegne stampa sul Belpaese ai governi di riferimento, sta facendo figure barbine una dopo l’altra. Il famoso prestigio internazionale e’ aria fritta, e hai voglia Napolitano a fare incetta di tranquillanti: questa classe politica non ha titoli ne’ qualità per governare. Basta mettere in fila le quattro storie che impazzano sui giornali (una un po’ nel dimenticatoio loro ma non nostro) tralasciando l’ultima perla, la cretinata della presidente della Camera che non ha altro da fare che mettersi a valutare quel che è giusto mandare in televisione, prendendosela con miss Italia (che io non vedo mai, ma non credo sia un reato guardare). Il ministro dell’Interno, che è anche vicepremier, che è anche segretario del suo partito, e’ al centro dell’affare kazako. Ha promesso di fare piazza pulita al Viminale, ma sono difficili da superare le obiezioni dei suoi predecessori meno ostili quanto a pregiudizio politico, Scajola e Maroni, che reputano impossibile sostenere assenza di comunicazione tra titolare del Viminale e la sua squadra di diretta collaborazione. Rischia grosso anche la saputella della Farnesina, Emma Bonino, che non è Alice nel Paese delle meraviglie. Dice Gasparri, nel solito tentativo di difendere il Capo: “Altro che dissidenti, parliamo di ricercati in tutto il mondo”. Bene, se è così dovevate vantarvene, invece non sapete che pesci pigliare. Nemmeno i maro’ siete riusciti a trattenere in Italia – ed e’ la seconda novella ridicola – visto che sostenete questo governo come quello di prima. La fellonia al potere. Terza stazione della via crucis del ludibrio e’ la storia che ruota attorno alle parole di Calderoli contro la Kyenge, della cui presenza al governo davvero nessuno vedeva la necessità. L’hanno voluta, ce la dobbiamo tenere, sennò e’ razzismo. Come assicurazione sul potere non è male. Quel che non capisco e’ perché i leghisti commettano autogol così strampalati, che servono solo a rafforzare chi vuol sovvertire l’identità culturale di questo nostro Paese. Ecco, l’Italia discute sulla qualità della parola orango e il mondo ci ride appresso. Infine, a sinistra Renzi si diverte a sbertucciare Letta ed Epifani andando a farsi ricevere da Angela Merkel. La cancelliera continua a non farsi i fatti di casa sua, ma un governo inetto, vile, schiavo, e’ incapace di rimetterla al suo posto, insegnandole che cosa vuol dire correttezza nelle relazioni. L’Italia così sprofonda. Ecco perché non dobbiamo fermarci nel nostro tentativo di riorganizzare una presenza di destra in Italia. Abbiamo bisogno di rispetto e di sobrietà e con questa gente a Palazzo si andrà sempre peggio. Lo dico a chi esita: dite di si’ alla piazza di fine settembre, portiamo tra la gente la rappresentanza dell’indignazione popolare, rifiutiamo la rassegnazione. Altro che disputa sul nome del partito nuovo. È l’Italia che è in gioco. E i patrioti la difendono”. E’ quanto scrive Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra, sull’editoriale de Il Giornale d’Italia e sul sito del partito.
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