di Sara Scatena
“Questa Imu non è dei comuni”. Così recitava un manifesto dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) qualche mese fa. Il Sindaco di Formello, Sergio Celestino, ha dovuto fare propria questa affermazione, all’indomani della diffusione della notizia che l’aliquota comunale del versamento sarebbe salita dal 4 al 5 per mille. Dopo aver promesso, in campagna elettorale, che nulla sarebbe cambiato, il Primo Cittadino e la sua amministrazione hanno dovuto dare le dovute spiegazioni ai propri cittadini. La decisione è stata presa, in sede di consiglio comunale, lo scorso 31 ottobre, dopo un acceso dibattito con le opposizioni che al Sindaco hanno rimproverato proprio di non aver mantenuto le promesse. Celestino ha, dunque, informato i formellesi del “cambio di programma” con una nota pubblicata anche sul sito ufficiale del Comune. “Nello scorso luglio- si legge nella nota- il Consiglio Comunale approvò un bilancio molto difficile, secondo quanto richiesto dai tagli statali. Lo Stato eliminava i trasferimenti economici ai comuni e chiedeva ai cittadini di compensare i tagli pagando una nuova imposta, chiamata Imu. Nonostante ciò, secondo gli impegni presi con gli elettori durante la campagna elettorale, riuscimmo a mantenere l’aliquota base sulla prima abitazione, lasciandola al 4 per mille. Nei mesi successivi, l’aggravarsi della recessione ha indotto il Governo a fare scelte ancora più drastiche. Il Ministero ha quindi comunicato solo lo scorso 16 ottobre che i comuni dovranno finanziare un’ulteriore quota di debito pubblico. L’aumento di un punto dell’Imu sull’abitazione principale (dal 4 al 5 per mille, cosa che la maggior parte dei comuni vicini aveva già fatto) è dunque un provvedimento che non avremmo voluto adottare”.