Le origini di Castelnuovo di Porto sono riconducibili alla storia dell’antica città stato di Capena, che era la capitale dei Capenati, fiorente popolazione italica che prosperava nel Lazio prima dell’avvento di Roma; i Capenati avevano una propria lingua, simile al latino, affine all’etrusco e con influenze sabine. Dell’ epoca romana si sa poco, forse la città è stata costruita sulle rovine di un oppido dei dintorni di Capena o inerenti alle colonie di Pentapolis. Le prime notizie risalgono al 1074 tramite una bolla papale in cui viene chiamata Castrum Novum e definita come feudo per metà di San Paolo fuori le mura. Il nome, poi divenuto “Castello Nuovo”, probabilmente è da ricercare probabilmente alla costruzione di un nuovo castello a discapito di uno più antico. Si deve tuttavia ai coloni dell’età repubblicana romana, lo sfruttamento agricolo del suolo e l’allevamento del bestiame, con criteri “moderni”: numerose ville rustiche con sempre più grandi latifondi, s’insediarono sulle alture circostanti Castelnuovo, con una razionale rete di approvvigionamento e distribuzione idrica sotterranea. La decadenza di Roma e le invasioni barbariche del V secolo, resero insicura l’esistenza di quelle piccole borgate, spingendo gli agricoltori ad abbandonare quei fondi e a rifondare negli stessi luoghi, quegli antichi centri urbani etrusco-capenati, naturalmente più difesi dalle rupi scoscese e dai fossi sottostanti. Le bolle papali testimoniano come intorno all’anno Mille, i luoghi gravitanti attorno a Castelnuovo fossero tornati a nuova vita, con cittadine, castelli, torri, chiese e monasteri. Un passato così denso di avvenimenti storici, ha lasciato nel territorio numerose testimonianze archeologiche delle quali la maggior parte sono ancora da scoprire. Il materiale rinvenuto durante il secolo scorso, iscrizioni latine, fregi e teste marmoree, già veduto e pubblicato dallo studioso Giuseppe Tomassetti è purtroppo andato disperso; restano tuttavia conservate alcune antichità presso l’antica Posta sulla Flaminia ed in altre collezioni private locali, oltre ai frammenti di colonne e ornamenti, murati in alcune case del centro storico di Castelnuovo, come memoria del passato.
Daniela Mei