Death Valley National Park, quella valle della morte tra California e Nevada

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Death Valley National Park, quella valle della morte tra California e Nevada

death valley nationaldi Daniela Mei

La Death Valley National Park è un parco nazionale degli Stati Uniti situato nello stato della California e in piccola parte nel Nevada. Arrivarci è piuttosto semplice, con un aereo diretto su Los Angeles è infatti possibile raggiungerla in macchina guidando lungo la statale 15 per circa 470 km in un tempo stimato di 5 ore. La valle della morte è un posto affascinante ma una serie di accortezze sono necessarie per tutti i viaggiatori, oltre alle diverse specie di animali pericolosi tra cui i serpenti a sonagli è famosa per essere il posto più caldo sulla terra, da maggio a settembre la temperatura media è di 45 gradi C il picco di temperatura massima si è registrata nell’estate del 1913 con ben 56,7 gradi C. I numerosi cartelli di avvertimento lungo le sue strade con la scritta “Caution extreme heat danger” ricordano ai turisti di non sottovalutare le temperature e di non addentrarsi per la valle della morte senza una dovuta scorta d’acqua.
Guidare per le strade di questa valle deserta offre uno spettacolo mozzafiato, si attraversano città fantasma, numerosi canyon e addirittura un castello (Scotty’s Castle) che un minato re si è fatto costruire al centro del deserto. I rettilinei d’asfalto sono lunghissimi e solcano la terra arida. A perdita d’occhio si vedono soltanto sabbia, rocce e terra bruciata dal sole. Su queste terre cadono non più di 5cm di pioggia l’anno e questo fa si che nessun tipo di vegetazione riesce a sopravvivere. L’unica sorgente esistente si trova a Furnace Creek, piccolo centro abitato che offre due delle principali strutture turistiche dell’intero parco e un punto informazioni fondamentale ed attrezzato per garantirsi una visita in completa sicurezza.
Al mattino prestissimo o al tramonto sarebbe un peccato perdersi la strepitosa vista che offre Zabriskie Point, questo posto è famosissimo per il suo panorama che sembra extraterrestre a causa della sua particolare aridità. I contorni collinosi che si scorgono da questo punto sono giallastri, ma il gioco di ombre e colori varia continuamente per l’intera giornata. Osservare questo paesaggio lunare, immerso nel caldo afoso e sentire il soffio del vento come unico rumore donano a questo posto un fascino surreale, e pensare che dalla composizione calcarea di alcune rocce è stato possibile dimostrare che qui nell’era paleozoica c’era un calmo e azzurro mare.