Mercoledì 29 Marco Mengoni tornerà a casa ma forte di un Sanremo vinto da pochi mesi meritatamente. La dote non è esattamente di quelle minori, perché, nonostante il movimento indie tenti lo screditamento da anni, il festival dei fiori rimane la vetrina più importante della musica in Italia e vincerlo garantisce molto spesso un biglietto per l’Olimpo dei grandi. E così il Pollicino delle sette note segue le molliche del tour fino alla sua regione, il Lazio, trascinandosi dietro un repertorio di canzoni che inizia ad essere consistente, da quella “Dove si vola” che lo lanciò nelle classifiche di vendite nazionali fino alla vittoriosa “L’essenziale” (nata dalla felice penna di Roberto Casalino). La voce di Mengoni è tra le più belle degli ultimi anni e la naturalezza con cui la usa lo incorona come una perla rara tra gli interpreti. Dopo aver vinto X-Factor nel 2009, in molti addetti ai lavori lo davano per morto come recita lo schema sugli artisti usciti dai talent. Il caso di Marco invece è stato ben diverso perché la sua costruzione arrivava da molto tempo prima e perché la gente ha saputo capire da subito le sue potenzialità. Se infatti si dovesse sintetizzare il motivo per cui Marco Mengoni è quello che è, si dovrebbe ammettere che l’amore del pubblico fa la differenza. C’è tanta curiosità di sapere quanto di questo amore ci sarà nella sua terra che l’ha visto muovere i primi passi e che ora lo vede fare marcia indietro con un album nuovo. Quel “#Prontoacorrere” tutto da ascoltare dal vivo.
Luca Bussoletti