Crisi Pd Ciampino, Giglio: “La strada migliore è il commissariamento”

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Crisi Pd Ciampino, Giglio: “La strada migliore è il commissariamento”

federica giglioL’aria che tira nel Partito Democratico ultimamente non è delle migliori, alle prese com’è con un governo di larghe intese mal digerito dalla base. Ma non si può dire che vada molto meglio nei circoli territoriali. Della situazione del Partito Democratico di Ciampino e dell’Amministrazione Comunale della Città tra Roma e i Castelli, parliamo con Federica Giglio, l’ultima entrata nel Consiglio comunale, nelle fila del PD.
 
Insomma Giglio, cosa è successo dopo le dimissioni del Segretario Catalini, venute in seguito all’iniziativa ribattezzata “La scissione del Piccolissimo”?
Vorrei fare una precisazione: le dimissioni del segretario, come da lui stesso precisato nel direttivo del 19 aprile, non sono state conseguenza della nostra iniziativa, ma di una serie di eventi che si sono succeduti da novembre a oggi, che, secondo Marco Catalini, hanno minato da più parti l’unità del partito. Le dimissioni sono state confermate in un secondo direttivo anche se all’inizio sembrava si volesse far passare del tempo, per provare a rasserenare il clima, ma evidentemente non si sono trovate le giuste condizioni perché il vecchio segretario rimanesse in carica.
E adesso?
Adesso credo che la strada migliore sia quella del commissariamento. Dobbiamo fare in questi mesi delle scelte importanti, affrontare una campagna per le primarie e una campagna elettorale molto dura. Un commissario mandato dal provinciale potrebbe sicuramente aiutarci a ripristinare il necessario clima di serenità. Il PD di Ciampino ha, come tutte le famiglie di questi tempi, anche qualche problema economico. Io sono dell’idea che dovremmo trasferirci nella sezione di proprietà, che non riusciamo più ad affittare, il cui canone, fino a qualche tempo fa, ci consentiva di pagare l’affitto di Via Folgarella. Ma in questo momento il Partito è bloccato, irrigidito: non riusciamo né a decidere di rimanere, trovando una soluzione per le spese, né a decidere di traslocare. Come dicevo prima, manca il giusto clima.
Cosa ci dice invece dell’azione amministrativa? Al Piccolissimo avete affrontato dei temi centrali: Aziende, 167, dimensionamento scolastico. Avete riscontrato aperture o avuto risposte?
Diciamo che più che altro continuiamo a fare domande e a porre alcuni problemi che ci sembrano centrali. Abbiamo approvato in consiglio comunale il rendiconto per il bilancio 2012, nel quale abbiamo purtroppo riscontrato alcune cose che non ci sono piaciute: i soldi stanziati  per la valorizzazione dei beni archeologici e per la legalità non sono stati impegnati, e si è persa una bella occasione per tutta la città. Questi soldi erano il frutto di emendamenti proposti dai consiglieri Pazienza e Sudano. Io mi sono chiesta, alla luce di questo fatto, che senso abbia il ruolo di un consigliere comunale, se anche ciò che viene votato all’unanimità, poi non ha alcun effetto tangibile sull’azione amministrativa. D’altra parte confido nel fatto che Carlo Verini, il Sindaco che ci porterà alla scadenza della consiliatura, possa invertire questa tendenza, impegnandosi per un vero cambio di passo nel rapporto col Consiglio Comunale.
Le questioni che abbiamo affrontato al Piccolissimo sono ancora tutte aperte, urgenti e molto serie. Sulle 167 a Mura dei Francesi bisogna affrontare il tema della possibilità di delocalizzare, alla luce dei ritrovamenti archeologici dei resti della Villa di Messalla. Sono fermamente convinta che si debba fare il possibile per spostare le 167 in un’altra zona, e fermarsi solo davanti alla certezza che lo spostamento comporterebbe un danno erariale al comune. Escluso il danno erariale connesso ad eventuali azioni contro il Comune da parte delle cooperative, allora bisogna andare avanti. E’ chiaro che non stiamo parlando di una cosa facile, ma  è necessario non lasciare nulla di intentato.
Spero che su questo tema, come su quello delle aziende, del dimensionamento scolastico, l’amministrazione si apra alla partecipazione del consiglio comunale, ma anche della città, assecondando le numerose istanze di partecipazione che vengono dalle associazioni e dai cittadini.
Altrimenti? Pensa ci sia la possibilità che la giunta venga sfiduciata?
Posso solo dire che il mio senso di responsabilità non mi farà votare in consiglio atti sulla cui bontà e necessità io non sia completamente convinta.