Terrore e violenza sui bambini della San Romano

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Terrore e violenza sui bambini della San Romano

asilo san romanoIl caso. Ritorna impietosa alla mente l’ombra scura della vicenda di Rignano Flaminio

Mercoledì una maestra e una coordinatrice della materna di Roma sono state arrestate dalle forze dell’ordine con l’accusa di maltrattamenti e percosse nei confronti di minori

di Marco Montini

Leggi San Romano e ritorna in mente Rignano Flaminio. Simil dinamiche, simil protagonisti, stesse accuse, stesso “luogo del delitto”, stesse vittime. Una storia, quella dell’Olga Rovere, che proprio un anno fa di questi tempi, invadeva le cronache mediatiche con l’assoluzione degli imputati dei presunti abusi a danni di bimbi indifesi. Quell’ombra di violenza minorile è rispuntata impietosa mercoledì mattina quando una maestra e una coordinatrice, entrambe sulla sessantina, di una scuola pubblica materna di Roma sono state arrestate – e ora si trovano ai domiciliari – dalle forze dell’ordine con l’accusa di maltrattamenti e percosse nei confronti di alcuni minori. Sarebbero emersi da parte delle due arrestate atteggiamenti violenti, offensivi, umiliazioni verbali e mortificanti della dignità dei bambini. Particolarmente grave e desolante l’episodio con protagonista un bambino, “colpevole” di essersi fatto la pipì nei pantaloni, che è stato costretto dalla maestra ad inginocchiarsi e ad asciugarla con un fazzoletto di carta, dopo essere stato minacciato, davanti agli altri bambini, di fargliela pulire con la faccia. Il comportamento della maestra, fatto di insulti e umiliazioni verbali, si rivolgeva pure a bimbi portatori di disagi e difficoltà psico-infantili. Una vicenda, se confermata, di ordinaria follia e che getta nello sconcerto una intera comunità, che ancora fatica a riprendersi dall’incredibile vicenda di Rignano e da tutte quelle storie di inspiegabile violenza ai danni di coloro che dovrebbero essere le creature umane più dolci e amate del mondo. I bambini appunto. Vicende squallide, opache, deprecabili, fuori dal mondo, che non si perpetrano solo in pubblici istituti. È di questi giorni, ad esempio l’arresto, di un ginecologo della Provincia di Salerno, accusato di aver convinto una minorenne a vendere per 25mila euro a una coppia il bambino del quale era incinta e che ha poi partorito: compravendita risalente all’ottobre 2011. Oppure come non dimenticare il rinvio a giudizio di una insospettabile suora che, secondo la Procura di Roma, avrebbe molestato e punito i suoi alunni. Un’accusa, che per ora tale rimane, e che tanti sperano non diventi sporca certezza. Tutto questo, dunque, raccontano le cronache. E le presunte violenze di San Romano ne rappresentano solo l’ultimo tassello. Adesso molto probabilmente inizieranno i processi mediatici: ci auguriamo che non si faccia di tutta l’erba un fascio e non si generalizzi negativamente verso una categoria, quella degli insegnanti, capace e – passateci il termine – non manesca. Altresì si faccia luce sul caso capitolino e si punisca chi sbaglia. Un monito ancor più poderoso in questo mese di maggio che ha vissuto la Giornata Bambini Vittime della violenza, dello sfruttamento e della indifferenza contro la pedofilia. Lì papa Francesco disse: “Tutti dobbiamo impegnarci con chiarezza e coraggio affinchè ogni persona, specialmente i bambini, che sono tra le categorie più vulnerabili, sia sempre difesa e tutelata”.