Venerdì 8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, anche a Roma si prospetta una giornata caratterizzata da scioperi che potrebbero mettere a rischio diversi servizi pubblici. Il sindacato di Classe, Slai Cobas, insieme a altre organizzazioni sindacali come Usb, Cub, Adl Cobas, Usi 1912 e Usi Cit, nel Lazio e a Roma, ha indetto uno sciopero di 24 ore. Inoltre, anche Fp Cgil aderisce allo sciopero transfemminista promosso dal movimento «Non una di meno».
Il motivo di questa mobilitazione è multiforme e comprende la lotta contro ogni forma di violenza, discriminazione salariale e di ruolo nei luoghi di lavoro, oltre che contro le spese militari e per i servizi pubblici di qualità, il lavoro stabile, il riconoscimento del lavoro di cura, aumenti salariali in rapporto al costo della vita, salute e sicurezza e lo stato sociale. In altre parole, si tratta di una protesta contro tutte le forme di oppressione e discriminazione, e l’invito è a non limitarsi a gesti simbolici, come regalare mimose.
I potenziali disagi riguarderanno diversi settori, dall’istruzione con scuole e università coinvolte, al corpo nazionale dei vigili del fuoco, al personale del settore sanitario, fino ai lavoratori di Autostrade. Anche il trasporto pubblico potrebbe subire disagi, nonostante l’intervento della Commissione di garanzia sugli scioperi che ha segnalato irregolarità riguardanti il settore dei trasporti passeggeri.
Tuttavia, non tutto sarà bloccato: la Fp Cgil organizzerà un corteo contro la violenza patriarcale, partendo dal piazzale La Malfa (Circo Massimo) e passando per diverse zone della città. L’obiettivo è gridare il dissenso contro ogni forma di sopraffazione e richiedere provvedimenti seri e urgenti per contrastare il fenomeno dei femminicidi, che continua a essere una piaga nella società italiana.