L’importanza dell’immunizzazione, in particolare contro l’influenza, è un tema di grande attualità e rilevanza, come sottolineato da Laura Scorzolini, specialista in malattie infettive dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani. Nel contesto attuale, il Lazio e molte altre regioni stanno vedendo una riduzione dell’incidenza di nuovi casi di COVID-19, dei ricoveri in terapia intensiva e dei decessi, il che è certamente un segno positivo. Tuttavia, con l’arrivo della stagione autunnale e invernale, è importante mantenere la prudenza e continuare a promuovere la vaccinazione.
La stagione autunnale e invernale è tradizionalmente associata a un aumento dei casi di influenza, ma anche a una maggiore diffusione di altri virus respiratori. Questo significa che la coesistenza di COVID-19 e influenza potrebbe mettere a dura prova il sistema sanitario, con un potenziale aumento dei ricoveri ospedalieri e dei decessi. Per mitigare questa situazione, è fondamentale vaccinarsi contro l’influenza.
La vaccinazione contro l’influenza è un efficace strumento di prevenzione che può ridurre il rischio di contrarre l’infezione da influenza e le sue complicanze. Tuttavia, non è importante solo per proteggere se stessi, ma anche per proteggere le persone fragili, che sono particolarmente suscettibili a gravi conseguenze dovute all’influenza. Questi individui fragili includono anziani, bambini piccoli, persone con condizioni mediche preesistenti e immunodepresse, tra gli altri. Quindi, vaccinandoci, contribuiamo a creare un “scudo” di protezione intorno a coloro che sono più vulnerabili.
Inoltre, come sottolineato dalla dottoressa Scorzolini, è importante vaccinare anche chi assiste le persone fragili. Questo concetto è noto come “immunità di gregge” ed è un modo efficace per proteggere l’intera comunità. Quando un numero sufficiente di persone viene vaccinato, si riduce la diffusione del virus influenzale, diminuendo così il rischio di esposizione per le persone più fragili.