Il Giardino di Ninfa e il racconto del direttore Marchetti

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Il Giardino di Ninfa e il racconto del direttore Marchetti

parcoparcoLa rivista “Lazio Ieri e Oggi”, diretta da Willy Pocino, in occasione dell’ultimo numero, ha descritto l’amena bellezza del Giardino di Ninfa. Il prodotto editoriale, che esce ininterrottamente da oltre cinquant’anni, ha il grande merito di aver descritto e valorizzato tutti i paesi del Lazio e dei Castelli Romani. Con lo stesso criterio di sempre è stato descritto il polmone verde che sorge all’interno del territorio del Comune di Sermoneta, attraverso un’accurata presentazione a firma di Sofia Varoli Piazza e un convegno “in loco” con annessa visita proprio all’interno dei giardini. L’accurato pezzo che apre la rivista descrive la storia dei giardini e della famiglia Caetani, proprietaria dei terreni. Si parte dall’elezione al soglio pontificio di Bonifacio VIII (Benedetto Caetani), per arrivare al governo illuminato e liberale di Onorato III Caetani. Si descrivono accuratamente i restauri al patrimonio architettonico di Gelasio Cateani, il mecenatismo di Roffredo Caetani e della moglie Marguerite Chapin, sino ad arrivare praticamente agli ultimi dei Caetani, in particolare a Lelia, figlia di Roffredo e Marguerite, la cui opera come scrive Sofia Varoli Piazza ha portato «il Giardino di Ninfa alla sua perfezione». Negli ultimi trent’anni, tutto il patrimonio è stato curato dalla Fondazione Roffredo Caetani con la supervisione del dottor Lauro Marchetti, che ha seguito per molti anni il lavoro sul campo degli ultimi proprietari, in particolare di Lelia che – scrive sempre Sofia Varoli Piazza – «gli ha trasmesso lo spirito del luogo e il segreto dell’osservare e del comunicare con il mondo vegetale, sapienza e tecnica che lui continua a trasmettere ai giardinieri». Nell’incipit dell’articolo l’autrice scrive che: «Ninfa è stata molte cose prima di diventare Giardino, ed è più di un giardino. Ninfa è un luogo, una città, un sito archeologico, un paesaggio culturale, un Giardino, un monumento naturale. Questa stratificazione storica e ambientale la rende unica». Definizione, questa, che trova pienamente d’accordo il dottor Lauro Marchetti, direttore del Giardino di Ninfa e segretario per oltre quarant’anni della Fondazione Roffredo Caetani che gestisce l’area. «Il Giardino di Ninfa – ha esordito Marchetti, in occasione dell’incontro organizzato da “Lazio Ieri e Oggi” alla presenza del direttore Willy Pocino – è esempio di un modello di conservazione, frutto del buon operato di una fondazione ma soprattutto dei suoi amministratori. In quest’area è possibile percepire l’essenza della natura che si manifesta attraverso l’arte e la cultura. È un giardino informale, che risponde solo ed esclusivamente alla regole di madre natura. È il luogo più adatto per elaborare idee. Dal Giardino di Ninfa si può attingere per le ispirazioni. Apriamo sempre il giardino alle scuole – ha concluso Lauro Marchetti – in quanto nei più piccoli c’è il seme della cultura che deve germogliare».