Il presidente di Assotutela, tributarista e già presidente Ante (Associazione nazionale tecnici econometrici), Michel Emi Maritato, ha commentato il delicato momento politico internazionale e i suoi effetti sui mercati:
“Concluso un inutile G7 snobbato da Trump e da Putin che respinge l’offerta del Presidente americano di rientrare a farne parte. È evidente che Mosca punti a rafforzare il ruolo del G20 che comprende Cina e India. Ora, però, va concentrata tutta l’attenzione sulla fibrillazione dei mercati visto che Milano ha chiuso la settimana con un ulteriore perdita di due punti sulla borsa, lo Spread a quota 270 e il rendimento del Btp decennale a 3,15%. I capitali usciti in un mese dall’Italia sono 40 miliardi e senza un prolungamento del Qe, i tedeschi fremono per la sua fine a settembre, lo Spread sarebbe già a quota 400 visto che l’azione della Banca Centrale vale circa 100 punti. È stato un gravissimo errore non aver messo al primo punto del programma di governo il cosiddetto “taglia-debito”. Va ribadita la volontà dell’Italia di procedere a una riduzione del debito, varando un fondo patrimoniale di almeno 300 miliardi. Questo è l’unico modo per sorprendere positivamente i mercati per riportare fiducia sul nostro Paese che ora appare pericolosamente scossa. L’Italia ha un grande patrimonio immobiliare e mobiliare pubblico e la stima del precedente governo di poter reperire solo 50 miliardi non risponde assolutamente a verità. Insomma, non è assolutamente difficile reperire beni patrimoniali pubblici per più di 200 miliardi per garantire emissioni di obbligazioni garantite e riservate ai soli italiani. Questa è l’operazione da annunciare subito e da varare al più presto e contemporaneamente si chieda a Berlino di lasciare che la Banca Centrale Europea prolunghi il Qe, se necessario, anche per il prossimo anno. Nella “Eurozona” la crescita rallenta, l’inflazione è ancora debole e gli stimoli della Bce ancora necessari. C’è ancora bisogno, signor Presidente del Consiglio Conte, dell’intervento di Draghi ed è questa la prima cosa da chiedere alla Signora Merkel”.