“Qui non vengono rispettati i diritti essenziali dei lavoratori” esordisce in questo modo Sebastiano Morelli, segretario della Filcams Roma Sud – Pomezia – Castelli.
Nella sede distaccata del Miur a Monte Porzio Catone il 31 di dicembre è scaduto il contratto della multiservizi Esi Plus, che si occupava delle pulizie e della portineria, ed è subentrata la vincitrice Almaviva, “ma quest’ultima – spiega Morelli – ha subappaltato il lavoro alla SIS che non rispettando le leggi che regolano i Contratti Nazionali del Lavoro ha licenziato gli operai addetti alla portineria e ha ridotto fino a un 50% le ore e lo stipendio del personale addetto alle pulizie, ci sono dipendenti che lavoravano in questa sede da circa 33 anni, hanno visto molte società di multiservizi avvicendarsi e sempre sono stati riassorbiti”.
Secondo il parere di Morelli sono state violate tutte le norme sui contratti e gli appalti, perché l’affidataria dell’appalto avrebbe dovuto riassorbire i dipendenti. “Dalla SIS fanno sapere – prosegue Morelli – che non essendo loro direttamente una multiservizi si rifanno al Contratto Nazionale del Commercio che non prevede la riassunzione”. Quindi la SIS ha riassunto solo alcuni lavoratori e per giunta con contratto a termine, mentre gli altri sono stati licenziati e sostituiti nella loro mansione da personale della ditta che era in cassaintegrazione.
“Questo è inaccettabile – conclude Morelli – si sta generando una guerra tra poveri quando la legislazione in materia è ben chiara, la società che vince l’appalto ha l’obbligo di assorbire il personale preesistente com’è avvenuto fino ad oggi”.
Anche il sindaco di Monte Porzio Catone, Luciano Gori, è sceso in strada accompagnato dal vicesindaco Massimo Pulcini, dall’assessore alle politiche sociali Caterina Morani e dal consigliere Alberto Torregiani. “La nostra solidarietà – spiega Gori – è massima nei confronti di questi lavoratori e del dramma che stanno vivendo, la speranza è che si possa giungere ad un ripensamento da parte della nuova società di servizi e ad un riassorbimento di tutti i lavoratori. Per tale motivo abbiamo proposto un incontro il 15 di gennaio in aula consiliare con la società SIS, i lavoratori interessati e i loro rappresentanti sindacali”.
“La responsabilità più grande – conclude Morelli – è sicuramente del Ministero dell’Istruzione, che avrebbe dovuto vigilare sulla condotta delle aziende a cui ha affidato l’appalto. È importante quindi supportare la protesta di questi dipendenti sia nei confronti della società SIS che della società Almaviva, ma soprattutto nei confronti del Ministero dell’Istruzione con il quale avremo un incontro il 18 gennaio”.