“Cafone d’Abruzzo” e uomo gentile: omaggio a Nicola La Morgia

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“Cafone d’Abruzzo” e uomo gentile: omaggio a Nicola La Morgia

fotolamorgiaÈ morto in odore di santità Nicola La Morgia, abruzzese, ex dirigente di banca (Dexia Crediop) e segretario del Ministro Pietro Bucalossi. Lasciò la politica perché non amava i compromessi e il degrado di quel mondo e preferì partire da zero con la sua carriera in banca. Proveniva da una famiglia umile di Lanciano (CH) e si trasferì a Roma per gli studi e per costruirsi la sua vita.
Dotato di una pazienza eroica e di una sensibilità e bontà d’altri tempi, ha speso tutta la sua vita per la famiglia, i figli e il prossimo. Aveva una compassione particolare per gli svantaggiati e una predilezione per i poveri che ha servito fino al suo ultimo giorno. Era responsabile del servizio dei vestiti per i poveri presso il Volontariato Vincenziano di Roma.
Era sempre fiducioso, ottimista, col suo sorriso contagioso e una buona parola per tutti. Parlava con tutti e si interessava della vita di tutti: vicini, giornalai, vetrai, meccanici, venditori di rose, chiunque. Elargiva volentieri buoni consigli. Chiamava tutti amici. Non amava essere visto come un “signore”, ma come un abruzzese semplice, in gergo “cafone d’Abruzzo”. Così amava definirsi, pur essendo una persona distinta ed elegante.
Non ha mai fatto nulla per sé. La sua vita era tutta proiettata verso gli altri. Non voleva essere servito, ma solo servire. Uomo di cultura, di ragione, di fede e di carità. Oggi più che mai un esemplare modello di altruismo, specialmente per il settore bancario. È stato padre un po’ di tutti coloro che lo hanno conosciuto. È morto improvvisamente per infarto il 30 novembre 2017 all’età di 70 anni. I funerali sono stati celebrati il 6 dicembre a Roma presso la Chiesa Argentina di Piazza Buenos Aires ed a Lanciano presso la chiesa di Sant’Antonio. Pur essendo di mercoledì, hanno partecipato circa 1000 persone, tra cui esponenti della politica, della magistratura, delle istituzioni, insieme anche ai piccoli artigiani e agli “ultimi”, da lui tanto stimati. È stato sepolto nel cimitero della sua Lanciano. Sul suo santino la scritta: “Vi ho chiamato amici”.