Capace di scrivere un testo, metterlo in scena e recitarlo: era un vero artigiano dello spettacolo l’attore palermitano Luigi Maria Burruano, che ad ottobre avrebbe compiuto 69 anni. La sua vita si è spenta, durante il sonno, il 10 settembre 2017 nella sua casa di Palermo.
L’attore era nato a Palermo il 20 Ottobre 1948. La sua carriera era cominciata agli inizi degli anni Settanta con alcuni spettacoli di cabaret e spettacoli teatrali soprattutto dialettali. Raggiunse un buon successo di pubblico a metà anni ’70 con “La coltellata”, spettacolo che per la prima volta portò su un palcoscenico siciliano una scena di nudo femminile.
Durante il suo percorso professionale ha calcato diversi palcoscenici teatrali; si è esibito a Catania, Roma, Trieste e Prato. Ma l’attore è conosciuto soprattutto per i tanti ruoli che ha ricoperto al cinema e in Tv.
Fa il suo esordio nel cinema nel 1970 nella pellicola “L’amore coniugale” di Dacia Maraini. Il picco del successo lo ottiene nel 1997 quando recita nella fiction “La Piovra 8 – Lo scandalo”diretto da Giacomo Battiato. Recita in tantissimi altri film sia per la televisione che per il cinema come “L’attentatuni” (2001), “Blindati” (2003), “Paolo Borsellino” (2004), in cui interpretava il boss Tommaso Buscetta.
Nella sua filmografia “L’uomo delle stelle” (1995) di Giuseppe Tornatore, “Nowhere” di Luis Sepúlveda, “Miracolo a Palermo!” di Beppe Cino, “Il ritorno di Cagliostro” di Daniele Ciprì e Franco Maresco, “Quo vadis, baby?” (2005) di Gabriele Salvatores e “Liberi” di Gianluca Maria Tavarelli, per il quale fu candidato di nuovo al Nastro d’Argento come miglior attore non protagonista. Ha lavorato anche nelle serie tv “Turbo” e “Incantesimo 4”. Ha preso parte al film “Un santo senza parole” con protagonista l’attore Angelo Maria Sferrazza (2016).
Burruano, zio dell’attore Luigi Lo Cascio (attore del famosissimo film “I cento passi”) ha scoperto e fece conoscere al grande pubblico anche gli attori Tony Sperandeo e Giovanni Alamia. Anche Burruano recitò nel 2001 alle riprese del film “I cento Passi” di Marco Tullio Giordana nella parte di Luigi Impastato, padre di Peppino, il giornalista di Cinisi ucciso dalla mafia. Nel 2001, inoltre, grazie proprio alla sua interpretazione nel film “I cento passi” ottiene la nomination al Nastro D’argento.
Insomma una vita spesa tra teatro, cinema e televisione. L’attore era amato e ben voluto da tutti. Al teatro Biondo di Palermo – dove è stata allestita la camera ardente – il suoi cari e i suoi colleghi hanno pianto la perdita di Luigi Maria Burruano e c’è stato un via vai di personaggi del mondo dello spettacolo da Lollo Franco a Nino Drago, a Benedetto Raneli e moltissimi altri.
I funerali si sono svolti presso la chiesa Don Orione di Palermo. Luigi Maria Burruano, che si faceva chiamare Gigi, possedeva nel suo mestiere un talento come pochi ed è bello ricordarlo per il suo gran carisma ed il suo sorriso beffardo, con quella faccia di chi ne ha viste tante.
Roberta Nardi