Il paradosso della cittadella dello sport paralimpico di Roma

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Il paradosso della cittadella dello sport paralimpico di Roma

paratleti“Sono pronto ad iniziative importanti, dall’occupazione allo sciopero della fame, perché credo che si stia mortificando il diritto di tante persone”. È quanto ha dichiarato Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico, ai microfoni del Tg1 in merito alla cittadella dello sport paralimpico di Roma, in zona Tre Fontane, ormai pronta ma ancora chiusa per problemi burocratici legati alla proprietà dell’area. “Un sogno che si sta trasformando in un incubo  – ha aggiunto Pancalli –  Un sogno rincorso per 10 anni. Siamo pronti ad aprire da sette mesi ma non ci riusciamo. Sta di fatto che tra Eur Spa e Roma Capitale c’è un contenzioso e noi stiamo nel mezzo”.

Nelle ore seguenti è arrivato il commento di Michel Maritato di Assotutela: “La Capitale d’Italia continua impietosamente a dimostrarsi una città non a misura di disabili. In queste ore, ad esempio, si sono riaccesi i riflettori mediatici sul destino della cittadella dello sport paralimpico, situata in zona Tre Fontane, ormai pronta ma ancora chiusa per problemi burocratici legati a un contenzioso, sembrerebbe, tra la proprietà e il Comune di Roma. Si tratta di una vicenda preoccupante e sollecitiamo le istituzioni preposte a risolverla in maniera rapida e concreta. In questo contesto, dunque, non posso che concordare con le parole del presidente Luca Pancalli, sacrosante e condivisibili, quando parla della cittadella dello sport paralimpico come un sogno che si sta trasformando un incubo. Come associazione che difende i diritti dei cittadini, Assotutela seguirà con grande attenzione questa vicenda e sarà al fianco di tutti coloro che vogliono la struttura sportiva aperta quanto prima al pubblico. Certamente, quanto sta accadendo non fa onore a una città come Roma, il cui decoro urbano e infrastrutture viarie a pezzi non permettono