di Luca Priori
Nello spazio radiofonico “Le Città On Air”, oggi si è tornati a parlare di due dei problemi più calzanti di questo momento: la violenza sulle donne e l’emarginazione subita dai padri separati. A pronunciarsi ai microfoni di Radio Radio, intervistata dal direttore del settimanale “Le Città”, Daniele Priori, e dal conduttore del programma “Un giorno speciale” Francesco Vergovich, è stato innanzitutto l’Onorevole Flavia Perina che nel suo intervento si è anche sbilanciata riguardo alla polemica che ha coinvolto il parroco di Lerici.
“Io credo che il parroco di Lerici, con i suoi ragionamenti abbastanza approssimativi, rappresenti la punta di un iceberg. Tutte le donne che in questo periodo hanno subito violenze, in precedenza avevano denunciato i comportamenti violenti degli uomini che le perseguitavano, ma mai queste denunce sono state prese seriamente in considerazione. C’è una tendenza generale a derubricare questi fatti. Questa tendenza culturale va combattuta. Una delle proposte a mio avviso più convincenti, in questo ultimo spiccio di legislatura, l’ha firmata Giulia Buongiorno. Attraverso questa proposta si chiede una specifica aggravante per il cosiddetto delitto d’onore.”
Riguardo al problema delle pari opportunità sollevata dai padri separati è intervenuto il vice presidente dell’associazione “Padri Separati”, Antonio Matricardi.
“Più che essere il problema dei papà separati, è il problema dei figli che purtroppo subiscono queste situazioni nelle quali spesso sono orfani di genitori viventi. Questo Paese ha fatto un grosso passo avanti con la norma che regola l’affido condiviso. Tuttavia c’è da dire che questa norma piuttosto frequentemente non trova la sua completa attuazione. I genitori sono entrambi importanti alla stessa maniera, ciò non nell’interesse dei padri, ma dei figli.”
Sul tema dei papà separati, l’onorevole Perina ha rincarato la dose.
“Andrebbe riformato in modo piuttosto radicale il diritto di famiglia. E’ un tema che non si affronta perché in esso risiedono dei pregiudizi ideologici che impediscono un dibattito libero. Ritengo che sarebbe giusto introdurre una sorta di patti prematrimoniali che regolino la coppia sposata nel caso in cui si separi. In un certo qual modo una cosa simile avviene nel momento in cui si decide se optare per la divisione o per la comunione dei beni. Un altro tema molto importante è quello della lunghezza dei divorzi in Italia, è chiaro che in quattro anni il contenzioso e i bracci di ferro si moltiplicano. Se vivessimo in un Paese normale come la Germania in cui non esistono tappe intermedie prima del divorzio, tappe queste che creano soltanto contenziosi e dolore, allora non esisterebbe neppure il problema dei padri separati. E’ grave come spesso l’arma del contenzioso siano i figli. Uno Stato serio attraverso delle regole può anzi deve entrare all’interno di questo contenzioso per risolverlo.”