Obiettivo? Pareggio di bilancio entro il 2015
L’operatività del programma sarà forse a carico della prossima amministrazione regionale
Lunedì di passione per la sanità capitolina. Il 17 dicembre il commissario ad acta Enrico Bondi e i direttori generali dei presidi ospedalieri di Roma si sono incontrati al Mef per parlare del piano tagli imposto dalla spending review governativa. Due gli elementi innovativi usciti fuori dalla discussione: il primo è che forse Bondi chiuderà il programma di ridefinizione della rete nosocomica regionale entro il 31 dicembre, mentre il secondo riguarda l’operatività del piano che probabilmente sarà a carico della prossima amministrazione regionale. Come d’altronde affermato dal direttore generale del San Filippo Neri Sommella, secondo il quale “Bondi chiuderà il piano il 31 dicembre, ma credo che consegnerà il suo sviluppo e la sua implementazione alla politica, perchè da quanto abbiamo capito lui il 31 dicembre terminerà la sua missione”. Missione che alla resa dei conti vedrà un taglio netto di circa 900 posti letto. Ma su cosa punta nello specifico il piano Bondi? “Scura d’autore” per il San Filippo Neri e il Santo Spirito (200 posti in meno complessivi) che potrebbero vedere sparire anche alcuni reparti chiave. Minacciato di riconversione il Cto, mentre il Pertini potrebbe salutare chirurgia plastica, cardiochirurgia, pediatria e otorinolaringoiatra. Mano meno pesante su Eastman, Oftalmico e Spallanzani. Preoccupati i sindacati, in primis l’Ugl che ha tuonato: “Non sono solamente a rischio migliaia di posti di lavoro ma l’intero sistema sanitario regionale e le prestazioni erogate. Auspichiamo un intervento forte da parte del presidente Giorgio Napolitano”. Positivo il giudizio del governo, secondo cui il piano “presenta buone prospettive di raggiungimento del pareggio di bilancio tra 2014 e 2015”. Con la riqualificazione e riconversione dei posti letto ordinari in territoriali di residenzialità e semiresidenzialità saranno attivati, già nel 2013, 2500 posti destinati a dar risposta a persone non autosufficienti, anziani, persone affette da disabilità e pazienti terminali. Altri 3500 posti sono programmati entro il 2015