Igdo, Sel fa il punto sul consiglio comunale di Ciampino

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Igdo, Sel fa il punto sul consiglio comunale di Ciampino

igdoRiceviamo e pubblichiamo da Guglielmo Abbondati, capogruppo consiliare Sel-Tutta un’altra storia di Ciampino:

“Il Consiglio Comunale di Giovedì 31 Marzo ha aperto una nuova fase di confronto e discussione sulla vicenda dell’IGDO, che investe sempre più la comunità cittadina. Due parole di chiarimento sulla seduta del Consiglio appaiono tuttavia d’obbligo. Bisogna subito dire che la partecipazione dei cittadini è stata numerosa e questo resta senza dubbio il primo risultato fondamentale nelle intenzioni del proponente la Mozione. Il futuro di uno dei luoghi che ha fatto la storia e l’identità della comunità di Ciampino, ma soprattutto l’azione di recupero di quell’area alla sua funzione pubblica e sociale, meritava e merita un dibattito pubblico, a partire dalla sede propria della rappresentanza politica. Fosse non altro per dar conto ai cittadini dell’impegno assunto nel programma della coalizione, con la quale abbiamo sostenuto Giovanni Terzulli. “Saranno valutate e perseguite tutte le possibili collaborazioni con Enti ed istituzioni sovracomunali per arrivare all’acquisizione pubblica dell’area”, dice quel programma di mandato. Ma forse non è questo il punto.

Il dibattito c’è stato, per molti tratti aspro e con forti accenti polemici. Sarà stata la presenza del pubblico ad elevare il tono e l’enfasi delle argomentazioni, che hanno sostanzialmente inteso ricondurre la dialettica politica nello schema elementare minoranza – maggioranza, fermamente contrapposte tra loro. Un’opposizione che demolisce e attacca l’operato dell’Amministrazione, criticandone aspramente le scelte. Una maggioranza che difende l’azione prudente e responsabile degli amministratori che non rischiano, si è detto, di esporre il Comune ad avventure finanziarie impossibili. Nessuno ha detto di essere contrario ideologicamente all’acquisizione pubblica dell’IGDO, ci mancherebbe altro. Non sarebbe questo il punto.

L’Assessore Pazienza ha spiegato nel merito l’impossibilità di dare seguito alla Mozione avanzata dal proponente, che è bene ricordarlo impegnava il Sindaco, in qualità di legale rappresentante del Comune di Ciampino, a partecipare, nell’interesse dell’intera comunità cittadina, alla Procedura di vendita del Compendio Immobiliare comunemente denominato EX I.G.D.O. Per due ordini di motivi tecnici. Il mutuo di 2,5milioni di euro, indicato quale prima dotazione economica a copertura della partecipazione alla procedura d’evidenza pubblica da parte del Comune, previo espletamento della necessaria e preventiva devoluzione alla Cassa Depositi e Prestiti, non potrebbe essere impiegato, come già accaduto nel 2013 all’atto dell’erogazione, per equilibri finanziari di patto. Ma poi sempre l’Assessore ha aggiunto che quel mutuo servirà all’Amministrazione per realizzare nei prossimi mesi altri tre lotti provvisori per le tumulazioni. Delle due l’una. O permane ancora oggi l’impossibilità di utilizzare e spendere quelle somme o le stesse sono state già impegnate per superare l’emergenza del cimitero. Nell’uno e nell’altro caso non si comprende per quale motivo il Comune continua ancora oggi a pagare 190.000 euro di rata annuale, senza che quel mutuo sia utilizzato dall’Amministrazione. Però, neanche questo è il punto.

L’altro elemento ostativo sarebbe l’impossibilità da parte delle pubbliche amministrazioni in virtù del decreto legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito dalla legge 15 luglio 2011, n. 111 di acquisire beni immobili a titolo oneroso. In realtà la perentorietà della norma era limitata all’anno 2013 e la stessa Corte dei Conti considera che dal 2014 agli Enti territoriali sia consentito l’acquisto di beni immobili nei limiti stabiliti dalla disposizione di cui all’art. 12, comma 1-ter della legge, la quale richiede, in particolare: l’indispensabilità e l’indilazionabilità dell’acquisto, attestata dal responsabile del procedimento e la congruità del prezzo attestata dall’Agenzia del Demanio.

In particolare la sezione regionale di controllo per la Liguria della Corte, nel parere del 1 febbraio 2013 n. 9, ritiene come gli enti locali, a partire dall’esercizio 2014, potranno partecipare ad aste pubbliche per l’acquisto di immobili ma le offerte presentate non potranno superare il valore indicato nell’attestazione di congruità del prezzo rilasciata dall’Agenzia del Demanio.

Dunque serve dichiarare l’indilazionabilità dell’acquisto, che evidentemente la scadenza della procedura d’asta fissata per il prossimo 12 Aprile, ne dimostra la condizione. E l’indispensabilità dell’acquisto. Il significato simbolico e profondo che lega la città di Ciampino all’IGDO, ha sedimentato nella popolazione un forte sentimento d’appartenenza, tanto che né sollecita la possibilità di un eventuale esproprio per pubblica utilità. Se tutto ciò, come scrive il perito che ha determinato l’attuale valore commerciale di quel bene, potrebbe accrescere il livello di rischio per un potenziale investimento privato, può diventare motivazione credibile per dimostrare, qualora l’Amministrazione né fosse davvero convinta, la volontà di acquisire al patrimonio pubblico l’IGDO. Certo in questo caso si dovrebbe essere più convincenti di quanto si sia stato, nel riconoscere la pubblica utilità di un edificio di 190 mq destinato a centro anziani, quale contributo straordinario del proponente il Piano Integrato di Via Reverberi. Sara questo il punto?

Infine la superficialità, diciamo così, di chi ha scritto quell’impegno nel proprio programma elettorale non sta nell’aver ignorato l’esistenza di una legge, come ha detto il Sindaco, che non impedisce, ma pone soltanto precise condizioni per esercitare l’acquisto di quel bene. Ma nell’aver scritto nero su bianco che si sarebbe perseguita in tutti i modi quella strada, quando la precedente Amministrazione, di cui questa è politicamente in continuità, nel 2012 avrebbe siglato un Accordo Preliminare Quadro e predisposto una Delibera di Giunta, relativa all’approvazione della proposta di un Piano di Recupero d’iniziativa privata inquadrabile nell’ambito dei Programmi Integrati di Riqualificazione Urbana, in deroga dalle attuali previsioni del Piano Regolatore Generale. E forse proprio questo è il punto”.