Terrorismo. Italiani in Belgio, esempio di solidarietà

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Terrorismo. Italiani in Belgio, esempio di solidarietà

bruxellesattiIl cuore dell’Europa è stato attaccato. La sicurezza della città più blindata d’Europa è stata beffeggiata, ancora una volta, da un commando di terroristi islamici.

Ad essere colpiti sono stati l’aeroporto di Zaventem e la fermata Maelbeek della metropolitana. Anche questa volta i social, al di là delle bufale, si sono dimostrati uno strumento utile ed efficace, sia per la diffusione dell’allarme, sia per la comunicazione con i propri cari.

Anche questa volta, come a seguito della strage del Bataclan, Facebook ha attivato un programma che richiede agli utenti che sono in Belgio di comunicare il proprio stato di salute. Dalla rete sono molti i gesti di solidarietà, piacevole notare come anche in questi casi gli Italiani, seppur con i loro mille difetti, siano tra i primi a tendere il braccio verso chi soffre. Moltissimi sono i post dove ragazzi stanno mettendo a disposizione le loro case, poco distanti da Bruxelles, per ospitare chi non si sente al sicuro nelle zone vicine agli attentati, altri stanno mettendo a disposizione la propria auto per condividere il viaggio verso l’Italia per chi, a causa della chiusura dell’aeroporto, non ha mezzi per tornare.

Sul gruppo “Italiani a Bruxelles” sono in molti a voler condividere con i propri connazionali sfoghi e riflessioni sull’accaduto, ma anche qui, come in altri gruppi, a riempire la bacheca sono i messaggi di solidarietà e di chi cerca di essere utile mettendosi a completa disposizione per gli altri.

Emanuele Ranucci