Atti di vandalismo all’interno della stazione ferroviaria di Pavona, i cittadini scrivono alle forze dell’ordine al fine di chiedere maggiori controlli e prevenire i gesti di inciviltà. Negli scorsi giorni, infatti, il “Comitato di quartiere Pavona Uno” ha preso carta e penna e ha inviato una missiva alla Polizia Ferroviaria, compartimento Lazio-Roma, alla Polizia Municipale di Albano Laziale, e alla Rete Ferroviaria Italiana. La lettera si è resa necessaria alla luce dei continui atti vandalici ai danni del polo ferroviario di Pavona, tratto quotidianamente frequentato dai pendolari e dai viaggiatori della linea Roma-Velletri. “Si intendono segnalare – si legge nell’esposto del comitato di quartiere – le frequenti azioni vandaliche che danneggiano le strutture e gli arredi della stazione di Pavona. Nonostante i periodici interventi di ripristino da parte degli operai, preposti al decoro della stazione, negli ultimi mesi si sono registrati numerosi danneggiamenti”, denunciano i cittadini della frazione di Albano Laziale. Questo il mesto elenco del degrado: “Rotto il vetro di due cartelli indicatori su tre; devastazione di tre panchine, due in legno e una in ferro; sabotaggio di tre obliteratrici e asportazione delle rimanenti due; degrado del sottopasso e dei muri a causa delle numerose scritte; sfondamento di una bacheca e asportazione degli orari”. Una realtà infrastrutturale e di decoro assai allarmante, a contrasto della quale il comitato di quartiere Pavona Uno chiede azioni immediate e concrete: “Purtroppo non si tratta di meri danni materiali o di disagi trascurabili: non poter praticare il sottopassaggio o conoscere con adeguato preavviso il binario, sono conseguenze che mettono a rischio la sicurezza di centinaia di persone che quotidianamente prendono il treno a Pavona – spiega preoccupato il gruppo di cittadini -. Si teme che gli sforzi per il ripristino continueranno a essere vani fintanto che i responsabili non verranno individuati: per tale motivo si auspica intervento delle autorità affinchè l’impianto possa essere inserito nei normali servizi di monitoraggio del territorio da parte delle forze dell’ordine”.
Marco Montini