Una pistola rubata, decine di proiettili cal. 7,65, munizionamento da guerra, 5 passamontagna, una paletta segnaletica simile a quella in dotazione alle forze di Polizia, radiotrasmittenti, oltre a parti di motocicli provento di furto.
Questo è quanto rinvenuto nella mattinata di ieri dagli agenti della Polizia di Stato del Commissariato Spinaceto, diretto dal dott. Moreno Fernandez, in una cantina al Laurentino 38.
L’indagine è partita da un traffico di moto rubate, emerso a seguito di alcuni annunci apparsi su dei siti specializzati.
Un giovane, infatti, visionando i vari oggetti messi in vendita, ha notato delle parti di una moto da strada che gli era stata rubata nello scorso mese di settembre.
Un particolare gli ha fatto ritenere che i pezzi in vendita fossero i propri: il contachilometri, infatti, riportava esattamente gli stessi chilometri che aveva percorso la moto prima di subire il furto.
Gli investigatori del Commissariato si sono subito attivati, contattando l’utenza del venditore e dandogli un appuntamento, con il pretesto di voler acquistare alcune parti poste in vendita.
Una volta individuato e bloccato, ai poliziotti che gli contestavano il possesso del materiale il giovane ha subito detto di averlo a sua volta comprato pochi giorni prima da un altro inserzionista.
Risaliti al secondo venditore, sono scattate le perquisizioni.
Dopo aver perquisito la sua abitazione con esito negativo, gli agenti sono passati a controllare il locale cantine, riuscendo ad individuare quella di pertinenza dell’uomo che, dopo aver inizialmente negato di possedere una cantina, ha finito poi per rivelare il luogo dove erano nascoste le chiavi.
All’interno è stato rinvenuta, nel dettaglio, una pistola calibro 7,65 con matricola parzialmente abrasa completa di caricatore, 45 proiettili dello stesso calibro, 120 proiettili calibro 9 parabellum, 11 proiettili cal. 9 x 21, 5 mephisto, una paletta per segnalazione, lampeggiante e radio trasmittente, oltre a targhe e parti di moto rubate.
L’uomo, pertanto, identificato per G.C., romano di 41 anni, è stato tratto in arresto.
Le indagini non si sono comunque concluse. Dal materiale ritrovato, infatti, appare verosimile che la cantina fosse un luogo dove una “batteria” di rapinatori custodiva gli “attrezzi del mestiere”.
Si cercherà, pertanto, di risalire a chi, oltre all’arrestato, avesse la disponibilità del materiale ed agli eventuali “colpi” messi a segno.