Isiamed, l’impegno del’Egitto per il rilancio dell’economia

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Isiamed, l’impegno del’Egitto per il rilancio dell’economia

ISIAMEDRiaffermare la fiducia nella cooperazione Italia-Egitto e promuovere nuove partnership economico-imprenditoriali tra Roma e Il Cairo. Questo l’obiettivo del workshop promosso da Isiamed – Istituto Italiano per l’Asia e il Mediterraneo – e l’Associazione di Amicizia e Cooperazione Italia-Egitto.

All’incontro, hanno partecipato Claudio Pacifico, già Ambasciatore d’Italia in Egitto,  la dr.ssa Federica Pocek,Responsabile SACE per l’Egitto – desk MENA,   l’Arch. Vincenzo Valenti, Direttore per la Cooperazione Internazionale Isiamed, il dr. Maurizio Barnaba,Vice Presidente Vicario Associazione Italia-Egitto (Isiamed) e l’On.Ugo Intini, Vice Presidente di Isiamed.

L’incontro si è aperto con le dichiarazioni del Sen. Gian Guido Folloni, Presidente di Isiamed, e dell’On. Ugo Intini, Vice Presidente di Isiamed. <<L’attenzione rivolta dall’Italia verso l’Egitto è commisurata al peso sia politico che economico di questo Paese nel Mediterraneo>> , ha dichiarato il primo, mentre il secondo ha espresso l’auspicio che i rapporti tra Italia ed Egitto, consolidati da una lunga storia di partenariato, superino presto la fase di difficoltà in cui si trovano attualmente.

«L’Egitto è un grande Paese – ha detto Claudio Pacifico, già Ambasciatore d’Italia in Egitto – perno della regione nordafricana e mediorientale a livello sia storico che culturale. I rapporti fra Roma e Il Cairo, da sempre profondi e armonici, rispecchiano una storia di interazione fra popoli più che fra governi. La cooperazione organica avviata negli ultimi anni in tutti i settori sociali è stata un ottimo strumento di promozione del sistema-Italia: progetti dal rientro economico non immediato, rivelatisi alla lunga vincenti. Accanto alle innegabili criticità che il Paese attraversa, restano valide le opportunità economiche antecedenti la parentesi della rivoluzione. E’ nell’interesse dell’Occidente e dell’Italia in particolare quello di sostenere politicamente, militarmente ed economicamente il governo egiziano contro il terrorismo e per la stabilità generale del Mediterraneo».

Il Governo egiziano si è aperto al business estero incoraggiando partenariati ed investimenti da parte di gruppi, aziende e operatori italiani, attraverso due canali fondamentali: il varo di normative incentivanti e lo stanziamento di fondi destinati alle grandi opere infrastrutturali e logistiche, all’energia, al manifatturiero, all’artigianato ed al rilancio del turismo, settore trainante dell’economia locale attualmente in difficoltà.

Molti i grandi gruppi italiani storicamente attivi in Egitto: Eni, (la cui presenza è ancor più rafforzata dalla scoperta di nuovi giacimenti nel Mediterraneo), Edison, Pirelli, Italcementi, Ansaldo Energia, MaireTechnimont, Danieli, Gemmo, Italgen, Breda Energia, Techint e Cementir.

Secondo Federica Pocek, Responsabile SACE per l’Egitto – desk MENA, «Grandi sostegni ed aiuti finanziari da parte di Paesi del Golfo e Paesi terzi si muovono di pari passo con la volontà del Cairo di rilanciare lo sviluppo socio-economico. L’emissione sul mercato internazionale di 1,5 miliardi di eurobond e il raddoppio del Canale di Suez sono prova della specifica volontà egiziana di riaffermarsi in termini di credibilità».

Un cambio di rotta, quello che il Paese arabo vuole portare avanti, al fine di stabilire nuove sinergie non solo commerciali ed imprenditoriali, ma anche istituzionali, accademiche e diplomatiche,nell’ottica del suoruolo chiave per la stabilità nel Mediterraneo e lo sviluppo della cooperazione nell’area africana e mediorientale.

Come ha dichiarato l’architettoVincenzo Valenti,Direttore della Cooperazione Internazionale di Isiamed, «L’Egitto è oggi impegnato a realizzare nuove Free Zone, un milione di alloggi, 500.000 strutture fra scuole e ospedali, aree per insediamenti produttivi per lo sviluppo di PMI manifatturiere  e del comparto agroalimentare ed ittico. E ancora: 3000 km di strade, alta velocità ferroviaria,  centri per la formazione professionale e manageriale. In tale contesto, sono centinaia le imprese italiane già da anni operanti nel Paese, per un flusso d’interscambio oggi superiore ai 5 miliardi di euro, articolato in vari comparti: infrastrutture, petrolio, energia, manifatturiero tessile e abbigliamento, arredo, metalmeccanico, oltreché la tradizionale collaborazione nel settore del turismo, con i nostri tour operator e le compagnie di trasporto. Isiamed e l’Associazione Italia-Egitto sono da sempre molto attive nel Paese arabo, attraverso l’organizzazione di missioni, workshop, “B2Bmeetings”, che hanno visto – negli ultimi 8-10 anni – il coinvolgimento attivo di oltre 300 imprese e operatori italiani di vari settori, favorendo accordi, partnership e la costituzione di società miste. Tra le imprese promosse da Isiamed nella terra dei faraoni, l’Ente Porto di Civitavecchia, il CAR, Virgin Italia, Tentellini Impianti, ecc.».

A chiusura del convegno, il dr. Maurizio Barnaba,Vice Presidente Vicario Associazione Italia-Egitto (Isiamed),ha riaffermato la necessità di rinsaldare il legame Italia-Egitto nell’ottica di una più generale stabilità dell’area mediterranea, al di là delle considerazioni economiche in senso stretto. «C’è bisogno di far presto anche in termini di sviluppo dell’occupazione, perché la popolazione egiziana cresce oltrepassando il numero di 90 milioni. Se salta l’Egitto saltano gli equilibri nell’intera area».