L’ironia, un ingrediente necessario: Crozza e Dado battono tutti

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L’ironia, un ingrediente necessario: Crozza e Dado battono tutti

risataseppelliraLa miglior qualità degli italiani è senza dubbio l’ironia.

Un’ironia capace di dissacrare anche le peggiori situazioni, e in questo contesto i comici la fanno da padrone.

L’indice di gradimento tra gli italiani vede al primo posto nelle scelte, sia tra il popolo del web che tra i telespettatori, Maurizio Crozza e il suo “Crozza nel paese delle meraviglie”. Bersaglio del comico ligure sono, ogni settimana, i personaggi pubblici che con le loro esternazioni goffe e spesso imbarazzanti, lo aiutano ad arricchire il suo carnet di imitazioni.

L’ironia di Crozza è pungente, puntuale ed in molti casi elegante.

Non c’è spazio per turpiloqui di alcun genere. E’ un’amara rappresentazione di un paese fragile e facilmente attaccabile.

A farsi spazio da qualche tempo, un altro comico che per un lungo periodo, dopo esser venuto alla ribalta grazie a Zelig, sembrava quasi scomparso e che grazie ai social network sta riscuotendo un grande successo.

E’ il caso di “Dado”, che in poco più di un mese ha sfornato ben 5 video su altrettanti argomenti, si passa dalla famigerata elezione di Miss Italia, sulle note di “Bella Ciao”, scherza sulle dichiarazioni di Alice Sabatini: “Vorrei essere nata nel’42, per vivere la Seconda Guerra Mondiale. Sui libri ci sono pagine e pagine, io volevo viverla per davvero, poi essendo donna non avrei nemmeno dovuto fare il militare”, all’ultimo in ordine cronologico, il video di risposta alla lettera che il Sindaco di Roma Ignazio Marino ha scritto ai cittadini romani.

Sulle note dell’“Anno che verrà” di Lucio Dalla, risponde al primo cittadino uscente della Capitale cercando di spiegargli ciò che una città con la storia e l’importanza di Roma meriterebbe dal suo sindaco.

Ed è così che, dalle macerie di una città allo sbando, come la Capitale, si affacciano volti di comici pronti a fare della satira e delle battute un modo per esorcizzare la paura e la tristezza dei cittadini romani, costretti ad affrontare quotidianamente i problemi più disparati, dalle buche all’addio di un Sindaco in piena organizzazione di un Giubileo che vedrà arrivare a Roma milioni di persone, che nella migliore delle ipotesi sarà sull’orlo del baratro, nella peggiore sarà commissariata.

“La fantasia distruggerà il potere ed una risata vi seppellirà!”

Lo slogan del ‘sessantotto’ già motto anarchico di fine ‘800, apparso per la prima volta in Italia sui muri della facoltà di Lettere dell’Università di Roma e poi divenuto motto del movimento del 1977, torna alla ribalta delle cronache in un momento, questo, dove le occasioni per sorridere non sono molte.

Olivia Colombari