Funerali solenni tra inni a Lenin e pugni chiusi per Ingrao

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Funerali solenni tra inni a Lenin e pugni chiusi per Ingrao

ingraoingrao“Bandiera rossa la trionferà
Bandiera rossa la trionferà
Bandiera rossa la trionferà
Evviva Lenin, la pace e la libertà. »

Il coro che accompagna l’uscita della bara rompe la solennità della cerimonia, un coro pregno di rancore, di chi ancora vorrebbe veder trionfare una ideologia che ha provocato milioni di vittime. I compagni di Pietro Ingrao hanno intonato “Bandiera Rossa” per rendere omaggio all’ex dirigente del Partito Comunista che il 25 ottobre 1956 firmò un’editoriale dal titolo categorico, “Da una parte della barricata a difesa del socialismo “.

Si riferiva ai fatti legati alla Rivoluzione Ungherese quando, il 4 novembre l’Armata Rossa arrivò a Budapest con circa 200.000 uomini e 4000 carri armati, più di quanti Hitler ne avesse scagliati nel giugno del 1941 contro l’Unione Sovietica nell’Operazione Barbarossa, ed inizia l’attacco che porterà alla morte dei “Ragazzi di Budapest”, che volevano opporsi all’invasione sovietica.  Sempre in quella serata del 4 Novembre Kàdar raggiunse l’Ungheria e fece annunciare con un messaggio radio, la formazione di un “governo rivoluzionario operaio e contadino”.

Ennesimo addio, ennesima conferma che i nuovi comunisti hanno preso come esempio quello dei partigiani, l’esempio di chi ha fatto della vendetta e non della libertà la propria politica.

Emanuele Ranucci