Il presidente Aia d’accordo con l’introduzione dei “cartellini verdi”

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Il presidente Aia d’accordo con l’introduzione dei “cartellini verdi”

marcellonicchi“Mi pare che i nostri arbitri siano partiti bene, vedo una tendenza positiva. Speriamo di continuare così e di migliorare sempre.

Il gol di Pellé? Ricordo a Perugia quando nel 1997 segnò Rapajc con la mano al Milan e non mi disse la verità. Bisogna sempre vedere la dinamica, a volte non è voluto, ma esultare è sbagliato. L’occhio di falco ci aiuta e permette agli arbitri d’area di potersi dedicare a una maggiore collaborazione su altre situazioni. Sulle spese folli del calciomercato siamo fuori dal mondo, noi investiamo sui nostri giovani le poche risorse che abbiamo”: l’ha detto Marcello Nicchi, presidente dell’Aia, ospite questa mattina, con Massimo Drago allenatore del Cesena, della prima puntata stagionale di “Pezzi da 90” condotta da Massimo Boccucci sull’emittente umbra Radio Onda Libera.

Per il presidente Nicchi com’è partita la nuova stagione degli arbitri?

“C’è stato un avvio condizionato dalle note vicende con lo slittamento dei calendari e tutto il resto. La tendenza è positiva, ci auguriamo che ci siano sempre meno polemiche. C’è bisogno di serenità”.

L’Italia del calcio è 16a nel ranking Fifa: gli arbitri italiani sono stabilmente sul podio?

“Sì, i dati sono conclamati e quest’anno ancora di più per i grandi riconoscimenti che ci vengono anche sull’organico a livello internazionale e le designazioni. La nostra risposta migliore viene sul campo, a cominciare dall’organizzazione per coprire le 12mila partite a settimana”.

Gol di mano di Pellé contro Malta: evochiamo Maradona e la mano de Dios ai Mondiali del 1986. Ma è slealtà o furbizia?

“Quando l’ho visto, ho subito ripensato a quando arbitravo Perugia-Napoli, nel 1997, e Rapajc fece gol con la mano ai rossoneri. Gli chiesi e non mi disse la verità. Direi che non è cambiato niente. A volte il giocatore lo fa inconsapevolmente, bisogna vedere la dinamica caso per caso. E’ sbagliato esultare, quello sì. In certe situazioni i giocatori tralasciano la parte etica e prevale l’adrenalina”.

Occhio di falco: la soluzione tecnologica mette fine alle polemiche ogni volta che la palla entra o non entra?

“Più certezze ci sono e meno discussioni, non polemiche, ci saranno. E’ un aiuto, così gli arbitri d’area potranno dedicarsi a una maggiore collaborazione in altre situazioni”.

In Serie A sono stati investiti oltre 500 milioni per il calciomercato: il calcio è fuori dalla crisi?

“Siamo fuori dal mondo più che dalla crisi! Il problema è serio. Meglio puntare e programmare con i settori giovani. Noi con le poche risorse a disposizione investiamo sui nostri ragazzi e non facciamo dipendere tutto il sistema dai soldi”.

Anche quest’anno ci sono gli incontri della classe arbitrale con i dirigenti, addetti ai lavori, capitani: Nicchi sente un’aria diversa dal passato?

“Sì, il mondo arbitrale si fa conoscere e ricerca la costante collaborazione. Si parte sempre con i buoni propositi e qualcosa si vede perché le situazioni migliorano. Magari prima si polemizzava dieci volte su dieci, ora lo si fa meno”.

Come valuta la novità in arrivo in Serie B del cartellino verde per i giocatori che si saranno resi protagonisti di gesti di fair play?

“E’ un’idea di Abodi, un’iniziativa nobile che non va a incidere sui fattori tecnici e regolamentari. L’arbitro non andrà certo in campo con tre cartellini, ma questa cosa rappresenta un segnale”.