Dignità, tutele e riconoscimento: dal 1° maggio 2025 una nuova era per migliaia di magistrati onorari Raimondo Orrù (FEDERMOT): “Finalmente giustizia per chi la serve ogni giorno”
Una giornata storica per la giustizia italiana: è stata pubblicata oggi sulla Gazzetta Ufficiale la legge di riforma della magistratura onoraria. Il provvedimento entrerà in vigore il 1° maggio 2025, una data altamente simbolica che coincide con la Festa dei Lavoratori, a ribadire il pieno riconoscimento di diritti e dignità per migliaia di professionisti da troppo tempo dimenticati.
Per oltre vent’anni, i magistrati onorari hanno continuato a operare in condizioni inaccettabili, senza tutele, garanzie o diritti paragonabili a quelli degli altri lavoratori del comparto pubblico. Questa riforma pone finalmente fine a un modello che è stato più volte definito “caporalato di Stato”.
“È una vittoria attesa, meritata e necessaria” – ha dichiarato Raimondo Orrù, Presidente di FEDERMOT – “che restituisce dignità a chi ha servito per anni la giustizia italiana con competenza e spirito di sacrificio, troppo spesso inascoltato e dimenticato. Questa legge segna una svolta storica e ci consente di guardare al futuro con una prospettiva nuova: quella di una magistratura onoraria finalmente riconosciuta come parte integrante e qualificata del sistema giustizia.”
Orrù ha poi voluto ringraziare le istituzioni che hanno reso possibile questo risultato: “Il nostro grazie va alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al Ministro della Giustizia Carlo Nordio e al Sottosegretario Andrea Delmastro. Hanno saputo ascoltare, comprendere e agire con coraggio rompendo con decenni di immobilismo.”
Un pensiero commosso è stato rivolto anche ai colleghi che non hanno potuto assistere a questo traguardo: tra tutti, il Segretario Generale Giovanni Pomarico, ricordato per la sua “straordinaria passione, fermezza e determinazione nel difendere i diritti della categoria”.
Il cammino verso il riconoscimento è stato lungo e faticoso. Decine di scioperi, manifestazioni, rinunce economiche e proteste pubbliche hanno contraddistinto una battaglia civile che oggi arriva a una svolta. “Non è un punto di arrivo, ma l’inizio di una nuova fase” – ha concluso Orrù – “che ci vedrà ancora impegnati al fianco dei colleghi di nuova nomina e di tutte le componenti della magistratura onoraria, per costruire insieme una giustizia giusta, davvero al servizio del Paese.”
FEDERMOT, in questo passaggio fondamentale, conferma il proprio impegno a restare presente, attenta e vigile, pronta a sostenere ogni futura istanza che porti alla crescita e alla piena valorizzazione della funzione onoraria.