Un inferno di fuoco sta consumando Roma e la sua provincia, causando il collasso del sistema di soccorso. Nella giornata di ieri, numerosi roghi hanno devastato diversi quartieri della città, mettendo a dura prova le squadre di emergenza e creando disagi insostenibili per i residenti.
L’ultimo incendio in ordine di tempo è scoppiato nella zona sud di Roma, a Magliana, dove un enorme rogo è divampato in via Asciano, nei pressi di un insediamento abusivo. Le fiamme, alimentate da rifiuti e sterpaglie, si sono propagate rapidamente, mettendo a rischio la circolazione dei treni sulla linea Roma-Fiumicino. L’incendio ha coinvolto anche rifiuti speciali, avvicinandosi pericolosamente alle abitazioni del quartiere e generando una colonna di fumo nero visibile a chilometri di distanza, rendendo l’aria irrespirabile.
La sala operativa di via Genova dei Vigili del Fuoco ha inviato numerose squadre locali con autobotti e l’ausilio di canadair per domare le fiamme. Anche una task force di volontari della protezione civile è intervenuta con botti e pick-up. Nonostante gli sforzi, la situazione è rimasta critica, con le fiamme che hanno lambito i palazzi, costringendo alcuni residenti a fuggire dalle proprie abitazioni per mettersi in salvo.
“Fino a che questi campeggi irregolari verranno tollerati, la cittadinanza non avrà scampo”, ha dichiarato Marco Palma, vicepresidente dell’XI Municipio di Roma. “Bruciano sostanze tossiche di ogni natura e se alcune realtà istituzionali ignorano i miei esposti, questa città è destinata all’oblio. Ho indicato dettagliatamente tutti i luoghi degli insediamenti irregolari e delle discariche in una recente interrogazione, ma è come parlare al vento. Qui è terra di nessuno, o forse solo di qualcuno”.
Nel primo pomeriggio, un altro rogo è scoppiato ad Ardea, in via Valli di Santa Lucia, nella zona dei 706 ettari di uso civico, vicino a via Monti di Santa Lucia. La protezione civile regionale ha inviato due equipaggi del nucleo operativo Airone di Ardea, insieme a una squadra dei Vigili del Fuoco di Pomezia, per spegnere e bonificare l’area.
La situazione ad Ardea è altrettanto critica, con incendi dolosi segnalati continuamente dai residenti, creando un’aria irrespirabile nei quartieri di “Marina di Ardea” e “Nuova California”. “La situazione è irrecuperabile, ci stanno facendo morire”, ha dichiarato un residente di Valle di Santa Lucia. “Ogni giorno c’è un intervento. Sono anni che denunciamo la situazione. Qualche settimana fa abbiamo avuto la visita del prefetto di Roma, ma i roghi non finiscono. Solo la mia famiglia ha segnalato almeno 50 roghi negli ultimi anni. Un’area che poteva essere un paradiso è ora una discarica, una terra dei fuochi del litorale”.
Gli incendi a Roma e ad Ardea rappresentano una vera e propria bomba ecologica, aggravata dalla presenza di molti bambini nomadi abbandonati a sé stessi e da una criminalità diffusa. I residenti chiedono a gran voce interventi più efficaci e una maggiore attenzione da parte delle autorità per fermare questa emergenza che minaccia la salute pubblica e l’ambiente.
La situazione rimane grave, con squadre di soccorso ancora impegnate a domare le fiamme e a bonificare le aree colpite. L’intera città attende con ansia che venga ripristinata la normalità, ma il futuro sembra incerto senza interventi strutturali e una gestione più rigorosa del territorio.