Aggressioni agli agenti di polizia, danneggiamenti e tentativi di irruzione nel commissariato, con due arresti
Una serie di scontri e tensioni hanno scosso l’Università La Sapienza. La riunione attesa del Consiglio di Amministrazione (Cda) e del Senato Accademico sulla questione degli accordi di ricerca con Israele ha infiammato gli animi degli studenti, dei ricercatori e dei docenti.
L’aggressione agli agenti di polizia, il danneggiamento di un’auto della polizia e il tentativo di irruzione nel commissariato sono stati gli eventi salienti che hanno portato all’arresto di due individui durante le proteste. Una ragazza è stata fermata per aver aggredito un dirigente della polizia durante il tentativo di accesso al commissariato. Secondo quanto riportato da alcuni partecipanti, ci sarebbero anche persone ferite durante gli scontri.
Il primo ministro Giorgia Meloni ha condannato fermamente gli atti di violenza, definendoli non come manifestazioni legittime ma come atti criminali. Ha espresso solidarietà al dirigente della polizia aggredito e a tutte le forze dell’ordine coinvolte nel ripristinare la calma e l’ordine.
Anche la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha espresso la sua vicinanza alla rettrice Antonella Polimeni, sottolineando che le proteste legittime non dovrebbero mai sfociare in violenza e prevaricazione. Ha inoltre ribadito che la ricerca non dovrebbe essere boicottata e che la comunità accademica non dovrebbe accettare imposizioni da una minoranza che vorrebbe isolare le università italiane dal contesto internazionale.
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha personalmente contattato il capo della polizia, Vittorio Pisani, per esprimere la propria vicinanza e solidarietà agli agenti aggrediti durante gli scontri. Ha evidenziato l’importanza di garantire la sicurezza degli operatori delle forze dell’ordine mentre svolgono il loro dovere.
Le tensioni rimangono alte mentre gli studenti e il personale accademico cercano di far valere le proprie opinioni e preoccupazioni. La questione degli accordi di ricerca con Israele continua a essere un punto di divisione all’interno della comunità universitaria, mentre le autorità cercano di mantenere la calma e di promuovere un dialogo costruttivo per risolvere le divergenze.