Il Tribunale di Velletri ha recentemente emesso una sentenza di grande rilevanza sociale e giuridica, accogliendo il ricorso presentato da Piero De Luca, un lavoratore che ha lavorato nello stabilimento Colgate Palmolive di Anzio, sottoponendosi all’esposizione all’amianto con conseguenze devastanti sulla sua salute.
De Luca, che ha lavorato presso lo stabilimento di Anzio dal 1986, ha svolto mansioni che lo hanno portato a contatto diretto con il pericoloso materiale, visto il suo impiego nel reparto saponi, caratterizzato da apparecchiature coibentate con amianto. Non solo i materiali utilizzati, ma persino i guanti forniti per il lavoro quotidiano erano fabbricati con questo pericoloso materiale.
Nel corso degli anni, De Luca ha iniziato a manifestare i sintomi di una malattia asbesto-correlata, con l’INAIL che ha confermato la diagnosi di ispessimento e placche pleuriche nel 2019. Nonostante ciò, la sua richiesta di benefici previsti dalla legge 257/92 è stata respinta dall’INPS nel 2020, mettendo in discussione i suoi diritti pensionistici e di assistenza.
L’intervento dell’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, si è rivelato fondamentale per ottenere giustizia per De Luca. Grazie alla sua azione legale, il Tribunale ha condannato l’INPS a riconoscere al lavoratore non solo la pensione anticipata, ma anche un aumento del 30% circa, portando l’importo mensile a circa 2500 euro.
La sentenza ha un impatto significativo perché riafferma il diritto dei lavoratori esposti all’amianto a ottenere il riconoscimento dei loro diritti previdenziali, anche in casi di patologie non necessariamente fatali come le placche pleuriche. Bonanni sottolinea l’importanza della sorveglianza sanitaria per tutti i lavoratori esposti all’amianto, anche se asintomatici, e l’impegno continuo nell’assistenza legale per il risarcimento del danno.
L’Osservatorio Nazionale Amianto offre un servizio di assistenza legale per i lavoratori interessati, che possono contattare il numero verde 800 034 294 o visitare il sito web per ulteriori informazioni e supporto. La sentenza rappresenta un passo avanti nella lotta per la tutela dei diritti dei lavoratori e nella consapevolezza dei rischi derivanti dall’esposizione all’amianto, un materiale che può continuare a causare danni anche a distanza di decenni.