“Si fa sempre più forte la voce dei cittadini contro la realizzazione del famigerato Parco della Giustizia di Bari, i cui lavori, da quanto apprendiamo, starebbero riguardando in questo momento la demolizione degli immobili delle ex casermette. Un progetto edilizio illogico e fuori luogo, che rischia di incidere negativamente sull’avifauna del comprensorio e di tutti gli altri animali (volpi, ricci, cani, gatti ecc.) che di quel luogo hanno fatto ormai il loro habitat, nonché della eventuale strage di 178 alberi che costituiscono una meravigliosa zona verde e dove diverse specie di uccelli hanno ormai nidificato da tempo. Per questa ragione appoggiamo in maniera incondizionata il ricorso “madre” contro il “Parco della Giustizia” – che riunisce tutti i giudizi pendenti al TAR Puglia e al Consiglio di Stato -, presentato dai cittadini residenti della zona e dal comitato “Per un parco verde di quartiere alle ex caserme Capozzi e Milano”. Nello specifico, il ricorso depositato nelle scorse ore al Tar Puglia chiede l’annullamento della deliberazione della Conferenza di Servizi che ha approvato quello che consideriamo un vero e proprio obbrobrio giuridico e tecnicamente inesistente che sarebbe una “variante urbanistica puntuale”, invece di approvare una variante urbanistica al Prg. In attesa di sapere cosa ne penseranno i giudici amministrativi, dunque, Rea intende ribadire la propria contrarietà al piano edificatorio in atto, chiedendo al contempo una decisa inversione di rotta, attraverso la realizzazione su quei terreni di una grande area verde, a disposizione delle famiglie e a tutela di animali e ambiente. Tutto questo è davvero chiedere troppo? Cosa dicono il sindaco di Bari e il ministro Crosetto, sempre più silenti e immobili su questa delicata vicenda?”
Così, in una nota, il segretario nazionale del partito politico Rivoluzione Ecologista Animalista, Gabriella Caramanica.