Questione Rom, opposizioni all’attacco

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Questione Rom, opposizioni all’attacco

Quanto sta emergendo in queste ore certifica il totale fallimento del Piano Rom

del M5S capitolino, un fallimento che avevamo annunciato sin dal giorno della presentazione.

Con arroganza e non poche polemiche il M5S bocciò la nostra delibera di iniziativa popolare

per la chiusura dei campi rom, la motivazione fu “abbiamo il nostro piano”, perfetto, ora i romani sanno che quel piano non solo è fallito ma è irrealizzabile.

Dichiara Federico Rocca responsabile degli enti locali di Fratelli d’Italia.

Prevedevano buoni casa, mental coach, inserimenti lavorativi e l’obbligo dei genitori rom di mandare i figli scuola. Nulla di tutto ciò è accaduto anzi, i bambini rom che vanno a scuola sono diminuiti del 56% in 2 anni.

Federico RoccaNel frattempo in città oltre ai campi regolari e tollerati, sono sorte circa 300 baraccopoli e per la rimozione di alcune di queste sono stati spesi oltre 3 milioni di € ed inoltre sono stati spesi dopo due anni e mezzo 30 mln di € (dati forniti dall’Associazione 21 Luglio). Non si vedeva un quadro simile dai tempi di Rutelli sindaco.

Un piano fallito e 4 anni di tempo persi per dare delle regole e riordinare un quadro delle presenze dei rom nella città di Roma, infatti, preso atto di tutto ciò alla Raggi non resta che stanziare soldi per fare degli sgomberi, un disperato tentativo di recuperare qualche voto ma che non produrrà nessun miglioramento della situazione.

Dalle politiche abitative, ai rom, alla mobilità, al tema rifiuti, non c’è un problema risolto o che abbia visto l’inizio di un programma realizzabile, è un fallimento su tutta la linea – conclude Rocca – la Raggi e il M5S dovrebbero prenderne atto e avere la dignità di dimettersi, invece di continuare a fare danni.