Tra i vari impegni e progetti portati avanti dal Leo Club, giovanile del Lions Club International,
spicca quello rivolto alle vaccinazioni. Anche se può sembrare un argomento di attualità,
la diatriba tra favorevoli ed oppositori trova le sue origini sin dalla scoperta della vaccinazione
come tecnica per sconfiggere le malattie infettive nel 1796. Le motivazioni dei primi contrari furono di carattere ideologico e
religioso, lontane da logiche politiche e propagandistiche; così allo stesso modo i ragazzi che si fanno voce
per il Tema di Sensibilizzazione Nazionale sui vaccini intendono semplicemente spiegare cosa siano i vaccini e perché i singoli soggetti e la società possano trarne vantaggio. Questa campagna, patrocinata con la Federazione Italiana Medici Pediatri e la Società Italiana di Pediatria, si articola in una serie di conferenze, tenute da medici specializzati in ambito vaccinale e si rivolge agli studenti di licei ed università, ma non solo: per saperne di più abbiamo incontrato Francesco Perrella, coordinatore nazionale del tema che prende il nome di Leo4Health.
Come è nata l’idea di trattare le vaccinazioni?
《Leo4Health nasce per dare una risposta concreta all’ondata di cattiva informazione che, in modo del tutto nuovo rispetto al passato, sta investendo il mondo scientifico, la medicina ed in particolare quel fondamentale strumento di prevenzione delle malattie che sono i vaccini. Abbiamo deciso di farlo diffondendo consapevolezza, facendo incontrare i medici sia con i genitori che stanno compiendo per i propri figli la scelta di vaccinare, sia con i giovani di oggi che saranno i genitori di domani. Trattiamo il tema da un punto di vista prettamente medico/scientifico, spiegando cosa sono i vaccini, come funzionano, perché siano un beneficio in termini oggettivi sia per la salute individuale che per la protezione collettiva》
Quante sono le persone coinvolte nel progetto?
《Lo scorso anno sociale i Leo italiani hanno coinvolto nel progetto oltre seimila persone, che hanno partecipato alle iniziative organizzate sul territorio. Quest’anno puntiamo a fare il bis》
A chi si rivolge e in che modo lo fate?
《Partendo dal presupposto che quello della cattiva informazione su materie cosi delicate sia un tema innanzitutto culturale, ci rivolgiamo ad un pubblico più ampio ed eterogeneo possibile. Dai giovani di oggi, che saranno i genitori di domani e devono imparare ad acquisire quegli strumenti necessari a distinguere cosa è informazione scientifica, che può guidare le nostre scelte, dalle bufale e dalle legende metropolitane, ai genitori che magari sono solo spaventati e dubbiosi ed hanno bisogno di essere ascoltati e di veder fugati i loro dubbi. Gli strumenti con cui attuiamo i progetti sono diversi: dagli incontri con i medici organizzati nelle scuole, nelle biblioteche comunali o in altri luoghi di aggregazione, ai bandi di concorso rivolti a studenti delle scuole superiori ed ai laureati che hanno deciso di approfondire il tema nel proprio lavoro di tesi, alle campagne sui social》
Quali sono le risposte del pubblico alle vostre iniziative?
《Generalmente molto buone. Da parte dei più giovani c’è soprattutto curiosità, voglia di conoscere un tema di cui spesso sentono parlare solo riguardo false notizie o prese di posizioni politiche, e che invece merita di essere trattato innanzitutto dal punto di vista scientifico》
Francesco Vullo