I giovani e il mondo del lavoro: piccoli artigiani si raccontano

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I giovani e il mondo del lavoro: piccoli artigiani si raccontano

parannanzapelleIl lavoro artigianale sta lentamente attraendo sempre più giovani in Italia,

non solo professionisti del settore e piccoli imprenditori ma anche ragazzi e ragazze con buone capacità di manodopera

che decidono di mettersi in gioco portando avanti un hobby personale da poter offrire al pubblico.

Ne è un esempio una coppia romana che ha deciso, quasi per gioco, di iniziare a lavorare sugli oggetti di cuoio
arrivando a realizzare accessori personalizzati per tutti i gusti. Antonmario Pieragostini e Claudia Guarisco ci hanno così voluto raccontare la propria storia:

Come mai dei ragazzi così giovani hanno scelto di aprire un laboratorio di artigianato?

《L’idea di iniziare a produrre oggetti in pelle ci è venuta per un puro caso. Io ed il mio compagno, nonché socio, abbiamo sempre nutrito il sogno di trasferirci, in un prossimo futuro, fuori città. Così quando ho visto nelle vetrine di un negozio del centro un grembiule in pelle, che sembrava adatto ai lavori tipici di un casale agreste, ho deciso di comprarlo per lui. Il mio non voleva che essere un regalo simbolico e benaugurante, sebbene non avessi minimamente calcolato la sua reazione. Cominciò a studiare l’oggetto e a ragionarci sopra, coinvolgendomi nel suo appassionato studio; ci sembrava probabile che, grazie alle sue indubbie doti di manualità e alla mia capacità nel cucire, saremmo riusciti a ricrearne altri. Il nostro lavoro si è avviato proprio da questo spunto》

Come definiresti le vostre creazioni?

《Siamo partiti veramente da zero, mettendo a frutto le nostre abilità e conoscenze, informandoci e studiando in modo da perfezionare le tecniche. Sono così cominciate delle lunghe giornate di approfondimento, tra prove e telefonate alla ricerca dei materiali, cuoio, pellami ed accessori per la loro lavorazione. Lo stile che cerchiamo di imprimere in ogni oggetto, dai più grandi ai più piccoli, è rustico e molto tradizionale, con una precisa ed immancabile attenzione per i dettagli. Ci piace, infatti, valorizzare la naturalezza dei materiali che usiamo: ci serviamo di vera pelle e cuoio italiani, conciati principalmente al vegetale, selezionando per i colori le sfumature del beige e del marrone, non disdegnando il nero, e privilegiando, per le zone di provenienza del pellame, Lazio e Toscana》

A quale tipologia di acquirente si rivolge la vostra impresa?

《I modelli dei grembiuli che sono alla base del nostro lavoro e del nostro percorso sono stati adattati alle esigenze di chi lavora nel mondo della ristorazione, in cucina ed in sala. Ma possono essere utilizzati anche da barbieri e tatuatori, artigiani che stanno in questo momento riscoprendo una sorta di “ritorno alle origini” attraverso la sottocultura Hipster. Più tardi sono stati i nostri stessi clienti a suggerirci e richiederci oggetti nuovi e sempre più diversi quali accessori per fumatori, portachiavi, borse ed accessori per giochi di ruolo. Adesso, infatti, lavoriamo prevalentemente su ordinazione, pur mantenendo un e-shop con le nostre creazioni principali》

Come vi immaginate da qui a 10 anni?

《Non è facile a dirsi, sicuramente la nostra speranza è che quest’attività possa crescere ed ampliarsi, continuando a far parte delle nostre vite; sarebbe bello trovare il modo per far sì che coesista ad un lavoro più stabile. Sarebbe altrettanto splendido specializzarsi in alcune produzioni: io e il mio compagno ci siamo formati, a livello accademico, come archeologi, e sogniamo di poterci dedicare interamente alla produzione di oggetti utili alle ricostruzioni storiche》

Francesco Vullo