Silvestroni: “Il governo Gentiloni e il “paccotto” Sport”

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Silvestroni: “Il governo Gentiloni e il “paccotto” Sport”

silvestroni23Dall’esponente di FdI, Marco Silvestroni, riceviamo e pubblichiamo:  
“il governo Gentiloni, con il suo ministro Lotti,  nella legge di bilancio 2018 ha inserito il cosiddetto “pacchetto sport”, presentandolo come una  riforma epocale dello sport, ma che noi non esitiamo a nominare “paccotto sport”.
La strategia è sempre la stessa, già usata con gli 80 euro o dei vari bonus a pioggia, da usare come specchietto per le allodole.
Infatti si riempie la bocca con l’innalzamento della soglia esentasse per i compensi sportivi da 7500 a 10000 euro,  e nasconde la scure che si abbatterà sullo sport dilettantistico nazionale, che assorbe oltre il 95% dei praticanti.
Da una parte ci sono appunto gli operatori, gli istruttori, i tecnici sportivi che, a fronte dei  10000 euro esentasse, dovranno, per poter lavorare e guadagnarseli , munirsi di certificazioni del CONI in discipline spesso diverse o molto più generiche di quelle da loro insegnate, sulla base di un elenco di attività riconosciute dal CONI appunto, in accordo con il Ministero.  
Per esempio, in questo registro non sono annoverate discipline tanto in voga, come pilates, spinning, crossfit, fitboxe, hidrobike, zumba, ecc. , ma una generica “ginnastica finalizzata alla salute e al fitness”. 
E cosa dovranno fare questi professionisti?  Attivare una procedura di conversione dei loro titoli, acquisiti con la frequenza di corsi di formazione e aggiornamento periodici, altamente professionali, impegnativi, lunghi, ed estremamente costosi, da quello ottenuto ufficialmente al più attinente in quell’elenco: ginnastica appunto. E il tutto a loro spese!
Attenzione! Anche le palestre dove queste attività vengono praticate dovranno pubblicizzarle e promozionarle semplicemente con quella dicitura, con buona pace dei clienti che non riusciranno a capire dove effettivamente poter praticare quella che cercano.
Gli altri “beneficiari” di questa riforma epocale sarebbero i gestori di impianti sportivi e i dirigenti di società sportive. Per loro non è previsto un centesimo per la riqualificazione dei tanti centri sportivi e palazzetti in rovina, se non sotto forma di credito d’imposta. 
Non c’è la minima volontà di stabilire una volta per tutte cosa fare delle tante cattedrali nel deserto disseminate sul nostro territorio nazionale.
Non solo! Si sono inventati il riconoscimento delle Società Sportive Lucrative! Se c’era un obbligo per le società sportive per essere riconosciute dal CONI e potersi affiliare alle federazioni o agli enti di promozione sportiva, era quello di investire eventuali utili nell’attività stessa (in manutenzione, ammodernamenti, acquisto di nuove attrezzature, ecc.). Ora quest’obbligo decade e una società sportiva che abbia la fortuna di finire l’anno con degli utili avrà la possibilità di intascarseli completamente! Ovviamente non sono certo le tante palestre a conduzione familiare disseminate sul territorio a poter usufruire di questo regalo, quanto le grandi società sportive e i mega impianti sportivi privati.
E attenzione; tutto ciò mantenendo tutte le agevolazioni fiscali da sempre previste per le società e associazioni sportive.
Una situazione che comporterà una serie di imbarazzi e difficoltà anche per gli enti controllori (agenzia delle entrate, ispettorati del lavoro, ecc.) che dovranno districarsi tra mille cavilli, distinzioni, ricorsi, con un aumento esponenziale di contenziosi sul piano fiscale, del lavoro, del rapporto gestore-istruttore, ecc…
Non c’è che dire: una riforma veramente epocale!
Sicuramente il mondo dello sport ha bisogno di una regolamentazione più snella e moderna, gli operatori del settore hanno il sacrosanto diritto che il loro lavoro, la loro professionalità, le loro responsabilità (hanno per le mani la salute dei nostri bambini) conquistino la dignità che meritano, ma non è certo questa la strada giusta: non certamente facendo regali alle grandi società sportive, ai gestori e proprietari di mega impianti  o “regalando” un bonus esentasse agli istruttori, difficilmente sfruttabile tra l’altro, visto il monte ore necessario per poter arrivare a racimolare quella cifra.
Noi la vediamo in maniera diversa: noi teniamo veramente allo sport dilettantistico, non è un caso che il nostro programma prevede l’inserimento dello sport in Costituzione come strumento essenziale di benessere fisico e mentale, come arricchimento valoriale, come contrasto alle devianze giovanili, garantendo l’attività motoria dalla scuola primaria fino alla terza età.
Lo sport è uno dei vanti della nostra Provincia, che si è sempre distinta nel calcio e in quelle discipline considerate ingiustamente minori. Penso alla pallanuoto, fiore all’occhiello di Velletri, Albano, Anzio ed Ariccia; alla scuola della scherma di Ariccia e Frascati; alla pallavolo e al basket di Velletri, Albano, Ariccia e Lanuvio. Il nuoto ha visto in tutta la provincia centinaia di campioncini, molti dei quali diventati poi veri campioni di livello nazionale e internazionale. Mi viene in mente la lunghissima tradizione del baseball a Nettuno, per non parlare dell’antica tradizione nel pugilato dilettantistico di Ariccia e Velletri.
Il vero sviluppo e supporto allo sport dilettantistico, a mio modo di vedere deve passare per un definitivo adeguamento delle strutture e per un coinvolgimento concreto delle amministrazioni nella funzione di supporto e sostegno ad un adeguato mantenimento dei tanti palazzi dello sport disseminati sul territorio.
E lì dove ancora non esistono strutture spostive, sarà necessario individuare aree intercomunali dove creare delle vere e proprie città dello sport, che funzionino come corridoio ecologico sia come area verde per lo svago e il tempo libero sia per le competizioni sportive. In questo modo saremo in grado di dare alle società e alle associazioni sportive che operano sul territorio la possibilità di ottenere, in sinergia, maggior “peso politico” in seno al CONI, alle Federazioni Sportive e agli enti di promozione sportiva, in modo da ottenere finanziamenti, contributi e l’opportunità di organizzare importanti eventi sportivi. Eventi che porteranno certamente opportunità di sviluppo anche in campo turistico ed enogastronomico, con la necessità di incremento anche dell’attuale ricettività alberghiera. Una tale opera consentirà al territorio di ospitare un importante polo di formazione tecnico-sportiva in grado di creare professionalità sul territorio e quindi posti di lavoro tra i giovani residenti. Inoltre comporterà in modo quasi “spontaneo” un necessario miglioramento sul piano dei trasporti (strade e servizi pubblici), senza contare l’opportunità, in sinergia con il nuovo ospedale, di creare un importante polo di medicina e riabilitazione sportiva