Lazialità, bellezza e professionalità. Ramona Marconi si confessa

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Lazialità, bellezza e professionalità. Ramona Marconi si confessa

ramona1di Marco Montini

Ramona Marconi è una dei giornalista di punta di “Cittaceleste”. Tutti i giorni vai in onda con una trasmissione televisiva che parla di Lazio. Raccontaci un po’ della Ramona cronista, e di come sei giunta a raccontare quotidianamente un amore, una passione chiamata SS Lazio.

“Come sono giunta a parlare di Lazio? Per puro caso. Scrissi un pezzo molto polemico nei confronti di quello che, da ormai 10 anni, è il mio direttore. Lui, in piena risposta, rimase colpito dalle mie parole e mi convocò per un colloquio. Da lì iniziò il mio percorso nell’ambito giornalistico, al fianco della mia Lazio. Faccio presente che mi laureo in tutt’altro campo, nasco da una famiglia che non ha mai seguito una partita di pallone (neanche per sbaglio), fatto liceo femminile dove seguire il calcio era vista come cosa assai “illogica”. Mi definisco una predestinata: è la Lazio che ha scelto me…”ramona2

Sei una ragazza dalla profonda bellezza mediterranea e di grande competenza professionale. Bellezza e competenza, un mix che spesso crea appeal sui social network, dove immagino tu sia molto seguita. Che rapporto hai con loro?

“Il connubio donna/pallone suscita sempre un certo interesse, soprattutto nel pubblico maschile. Non è un caso se, negli ultimi anni, donne come la Leotta e la D’Amico, passando per la Persico e tante altre abbiano conquistato le luci della ribalta grazie a quel perfetto mix tra aspetto gradevole, competenza e professionalità. Quindi credo di sì, un certo appeal lo crea. Il mio rapporto con i social network? Direi buono. Facebook e Instagram sono diventati il mio pane quotidiano, una necessità”.

Parliamo un po’ di Lazio. Una partenza meravigliosa in Coppa e Campionato, derby a parte ovviamente. Che voto dai a questo inizio stagione biancoceleste?ramona3

“Il campionato della Lazio sta andando di gran lunga oltre le aspettative iniziali. Se a inizio anno mi avessero detto che la Lazio si sarebbe trovata lì, che avrebbe vinto la Supercoppa italiana contro la Juventus, beh, non ci avrei mai creduto. Ma guai a parlare di miracolo! La Lazio si compone di campioni di grande lustro e prospettiva, desiderati dai più grandi top club: Milinkovic, Anderson, De Vrij, Immobile e quest’anno ha un Luis Alberto in più che è il vero asso nella manica di mister Inzaghi. Quindi sorpresa sì, ma fino ad un certo punto. Nell’undici titolare, considero la Lazio una delle squadre più forti del nostro campionato”.

Nelle scorse settimane si è polemizzato tantissimo sulle figurine di Anna Frank, attaccate da alcuni pseudo tifosi laziali in curva Sud. Dopo la vittoria al derby, lo sfottò – è chiaramente un eufemismo – si è ripetuto al contrario, senza però scatenare l’indignazione di istituzioni e società civile. Un moralismo a due facce?

“Anna Frank fa notizia solo se c’è un nemico da distruggere. I laziali sono un nemico da distruggere a causa di alcuni atteggiamenti reiterati, ma anche a causa delle antipatie che riscuote Lotito. Detto questo, ho condannato duramente l’accaduto, perché fatti del genere vanno sempre condannati per evitare che le nuove generazioni possano idolatrare bulletti simili. Mi stupisce però che l’episodio in questione che, a suo tempo, ha richiamato l’attenzione dei media, delle istituzioni e della politica, non sia stato trattato con la stessa forza e con la stessa denuncia adesso che, la povera Anna Frank e’ diventata oggetto di scherno e sfotto’ dei tifosi giallorossi. Perché due pesi e due misure? Dove sta l’indignazione pubblica? Chi stabilisce quella linea di demarcazione secondo la quale quello fatto dai laziali prende il nome di razzismo e diventa semplice goliardia quando la povera Anna Frank da’“delle pippe” ai tifosi biancocelesti? Trovo che tutto questo sia semplicemente scandaloso. La Lazio e i suoi tifosi verranno puniti con la chiusura dello stadio per due turni, punizione che ho trovato esemplare per far sí che episodi del genere non si ripetano più, in qualsiasi stadio, non solo all’Olimpico, nella curva laziale. Ma trovo assurdo che le immagini che stanno circolando in questi giorni sulle bacheche di alcuni tifosi giallorossi non vengono affrontate come tema pubblico e non richiamino l’attenzione di nessuna istituzione e nessuna grande testata giornalistica”.