FdI contro la demolizione del villino storico

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FdI contro la demolizione del villino storico

coppedePochi mesi è durato il dibattito sulla possibile demolizione di una pregevole palazzina anni ‘30 in via Ticino a Roma per far posto ad un moderno edificio residenziale. Una “palazzina romana del 900”, di quelle nate quando la crisi abitativa di inizio secolo motivò l’evoluzione dei tipici ma esclusivi villini romani in fabbricati con maggiore capienza residenziale (variante generale di piano Cremonesi del 1930), opere architettoniche ancora misurate nei volumi, armoniose e pregevoli nelle forme e nella qualità edilizia. Quelle perle di inizio ‘900 che ancora oggi – per fortuna – caratterizzano e qualificano il quartiere Trieste, a differenza di quanto purtroppo avvenuto in altre zone di Roma devastate dalla squallida edilizia intensiva e amorfa del successivo “sacco di Roma”. Fatte salve posizioni preconcette e di conservazione a tutti i costi, e atteso che oggi la decostruzione e il riuso dell’esistente si pongono come “must” per l’evoluzione della nostra edilizia e urbanistica, vien da chiedersi dove risieda la ratio nel sacrificare per primi gli edifici più caratteristici e pregevoli. Pensiero non condiviso dall’impresa edilizia NS costruzioni che già dalla mattina del 16 ottobre ha dato inizio ai lavori di demolizione dello stabile. Lavori che non incontrano il compiacimento degli abitanti di zona e degli esponenti di Fratelli d’Italia che nel pomeriggio hanno voluto organizzare un blitz per manifestare accanto a quello scheletro di cemento. “Oggi pomeriggio (16/10/17 ndr) siamo andati davanti a via Ticino a manifestare contro la demolizione del noto villino storico. Insieme ai ragazzi di Gioventù Nazionale, ai consiglieri Politi, De Priamo e l’on. Rampelli abbiamo raccontato cosa è successo: un villino storico ma privo di vincoli è stato demolito, al suo posto sorgerà una palazzina residenziale moderna che poco avrà a che fare con l’architettura è l’armonia urbanistica circostante. Adesso i nostri obiettivo sono due: 1) trovare un’intermediazione con la ditta di costruzioni, i proprietari e gli architetti per RIVEDERE IL PROGETTO e renderlo architettonicamente meno invasivo; 2) fare un censimento di tutti gli edifici storici di pregio architettonico e interesse culturale che sono attualmente privi di vincoli per inserirli nella Carta della Qualità di Roma od eventualmente tutelarli con specifiche norme, affinché non vengano demolite come il villino di via Ticino. Questo giovedì (19/10/17 ndr) ci sarà un consiglio straordinario per affrontare l’argomento in municipio e avere delle prime risposte ai numerosi questi.” È quanto comunicano in una nota congiunta i consiglieri di FdI-AN in II municipio Sandra Bertucci e Giuseppe Scicchitano.

Francesco Vullo