L’INTERVISTA – Laura Miola vola a “Miss Wheelchair world”

HomePLAY TIME 2

L’INTERVISTA – Laura Miola vola a “Miss Wheelchair world”

lauramiolaLaura Miola è pronta per Miss Wheelchair World (concorso per miss in carrozzina),

uno dei primi veri concorsi di bellezza che il mondo della disabilità abbia mai visto.

Una competizione seria in cui le modelle sedute, vengono trattate come le modelle in piedi. La finale si avvicina e la bella 27enne di Scauri non vede l’ora di dire la sua. Noi l’abbiamo intervistata.

Laura, intanto dicci qualcosa di te. “Sono laureata col massimo dei voti nel corso di laurea metodi e tecniche della comunicazione digitale, amo cucinare, uscire con gli amici e fare sport estremo come lancio del paracadute. Sono in carozzina dal 2011 a causa della Cmt, malattia di Charcot-Marie-Tooth una neuropatia genetica che colpisce il sistema nervoso periferico”

Laura ti stai avvicinando al concorso Wheelchair. Quali sono le tue aspettative? “Mi auguro che questo evento di livello internazionale cambi almeno un po’ l’immagine delle persone con disabilità e dimostri che una donna è sempre bella, che sia in piedi o seduta. Al contempo questo deve essere un messaggio forte anche per chi ha disabilità: non dobbiamo sentirci diversi, poiché l’immagine che hai di te stesso e quella che trasmetterai agli altri: il cambiamento parte da noi”.

Su Facebook scrivi: Quando sento qualcuno che si riferisce a me dicendo “La Ragazza in Carrozzella”, inevitabilmente nella mia mente compare l’immagine di me vestita da Cenerentola in carrozzina trainata dai cavalli che la portano al ballo”Quando Qua

. “A me piace  molto scherzare, ironizzare sulla mia disabilità. Credo che una risata, una battuta sia la risposta migliore da dare alle persone che ignorano o non conoscono questo mondo e fanno a volte uscite infelice. Se noi siamo i primi a riderci su, a far vedere che non c’è nulla di strano, gli altri inevitabilmente si competeranno di conseguenza”.

Quanto pesa nella tua vita la presenza delle barriere architettoniche? “Il problema delle barriere architettoniche è ancora peggiore di quelle mentali poiché mentre per queste ultime tu puoi fare qualcosa, essendo tu a decidere come affrontarle e reagire ad esse, per le barriere architettoniche la cosa è ancora più grave: ad esempio una scala senza rampa, un marciapiede senza rampa possono essere luoghi off limits per noi, e quindi una occasione persa di quotidianità; è questo vale sia per le grandi città che per i piccoli centri abitati”.

Marco Montini