Vigili, presidio a Ponte di Nona contro chiusura del gruppo Spe

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Vigili, presidio a Ponte di Nona contro chiusura del gruppo Spe

spspeSi è tenuto questa mattina davanti ai cancelli del gruppo Sicurezza Pubblica Emergenziale, un presidio di soliderietà della politica, associazioni cittadine locali, sindacato Ugl e associazione dei caschi bianchi romani ARVU Europea, per protestare contro la soppressione del gruppo S.P.E. , inserita nella proposta di nuovo ordinamento del Corpo, presentata dalla Sindaca Raggi. Tra le forze politiche intervenute in maniera bipartisan, il Consigliere Regionale di Forza Italia Adriano Palozzi, che oltre a giudicare scellerata la scelta di sopprimere l’unico presidio di legalità del quartiere, ha tuonato contro la mancata aoplicazione della legge regionale sulla Polizia Locale, materia costituzionalmente riservata alla regione. Ai microfoni sono poi alternati Dario Nanni (capogruppo PD VI municipio), Fabrizio Ghera, capogruppo in consiglio Comunale di Fratelli d’ Italia, Giorgio Ciardi ex delegato alla sicurezza della giunta Alemanno, Franco Pirina, in rappresentanza dei numerosi Comitati di Quartiere , Mauro Cordova, presidente dell ARVU Europea e Armando Valiani, Segretario UGL del Lazio. Nota di colore quando il Coordinatore Romano della UGL Polizia Locale Marco Milani, dopo aver tenuto un assemblea che ha coinvolto la quasi totalità del personale di turno allo spe, si è presentato al presidio munito di maschera, pinne, boccaglio con un.casco da vigile urbano con sopra scritto “polizia fluviale roma capitale”, ironizzando sul fatto che, con un corpo sotto organico di 3000 persone ed un’emergenza degrado senza precedenti, si proponga un ordinamento che oltre a sopprimere un eccellenza, nel controllo e repressione dei fenomeno criminosi legati all’emergenza nomadi, si istituiscano invece reparti di mera “facciata”, come appunto il costituendo reparto di “polizia fluviale” . Questo presidio è solo un inizio, ARVU Eiropea ed UGL non escludono una grande manifestazione in Campidoglio, qualora la proposta di riordino, non venisse radicalmente modificata, tenendo anche conto delle normative Regionali.