L’INTERVISTA – Il presidente Nicchi: “Il Vangelo degli arbitri è tirare dritto”

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L’INTERVISTA – Il presidente Nicchi: “Il Vangelo degli arbitri è tirare dritto”

MarcelloNicchiIl presidente dell’Aia, Marcello Nicchi, è stato ospite questa mattina, con il popolare giornalista Maurizio Costanzo, della trasmissione “Pezzi da 90” condotta da Massimo Boccucci sull’emittente umbra Radio Onda Libera.

“Le ultime partite particolarmente importanti hanno confermato la qualità dei nostri arbitri – ha detto Nicchi – e che se c’è un clima per giocare senza esagerare si può dare il meglio e fare le cose giuste limitando le pressioni e le situazioni. Stiamo facendo bene in questa stagione in un percorso consolidato di crescita e di inclusione dei giovani. Nel giro di due-tre anni non avremo più questi arbitri e ci sarà un ricambio anche a livello di internazionali: vogliamo farci trovare pronti. Gli arbitri reggono bene anche psicologicamente a qualche cattiveria di troppo, come quando siamo finiti in mezzo alle diatribe tra club che nella sostanza poi riguardavano tutt’altro”.

Quali tappe scandiscono l’entrata in funzione del Var?

“C’è un protocollo preliminare con una fase di sperimentazione che prosegue a livello internazionale. Non so se ci vorrà ancora un anno. Noi siamo pronti sia a livello burocratico che tecnico, aspettiamo le decisioni dell’International Board. Vorrei sperimentare il Var per la prossima finale di Coppa Italia, vediamo cosa si potrà fare”.

Lei pensa che con il Var scompariranno tutte le polemiche?

“Io spero che scompaiano pure senza il Var. Se si gioca con tranquillità, pensando solo a giocare, rimane tutto più facile”.

A Newcastle è successo qualcosa di più unico che raro con il rigore assegnato ai padroni di casa e quando sono entrati in area dei giocatori l’arbitro non l’ha fatto ripetere ma ha dato un calcio di punizione agli ospiti. Poi l’arbitro ha chiesto scusa per l’errore. Lo considera un episodio sul quale sorridere e tirare dritto?

“Sì, il vangelo degli arbitri è tirare sempre dritto. Gli errori ci sono e neanche la tecnologia è infallibile. Vanno corretti gli errori quando ci sono non è certo un problema ammetterli e scusarsi”.

Sono troppo vecchie le filosofie che l’arbitro fa parte del gioco e prendersela con l’arbitro è l’alibi del perdente?

“La storia è vecchia ma pur sempre attuale. Quando qualche risultato non arriva si vanno spesso a cercare le attenuanti. Fateci caso: quando un allenatore comincia ad attaccare gli arbitri vuol dire che ha più poco tempo ed è in bilico”.