Algoritmo trasparente: dal Tar arriva lo stop ai segreti del Miur

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Algoritmo trasparente: dal Tar arriva lo stop ai segreti del Miur

insegnantiL’algoritmo del Miur, responsabile di migliaia di trasferimenti di insegnanti in questo anno scolastico, sarà finalmente svelato. Il merito è da attribuirsi unicamente agli avvocati Michele Bonetti, Santi Delia e Silvia Antonellis che hanno presentato il ricorso per conto della Gilda ed il coordinatore nazionale della Federazione, Rino Di Meglio, si dichiara molto soddisfatto per la vittoria conseguita. Sono infatti migliaia i docenti che, secondo i sindacati della scuola, sono stati spediti con l’algoritmo sbagliato da Taranto a Milano, da Napoli a Torino e così via.

Il Miur, di fronte alla richiesta, effettuata da parte di centinaia di docenti tramite i sindacati, dell’accesso agli atti, cioè della verifica dei criteri utilizzati per i trasferimenti, si era limitato a fornire una descrizione del meccanismo, che non permetteva di verificare nel dettaglio il calcolo. Il Ministero dell’Istruzione, nello specifico, aveva invocato la tutela della proprietà intellettuale disciplinata dalla legge sul diritto d’autore ribadendo, in più occasioni, che il software era tutelato quale opera dell’ingegno, alla stregua delle opere letterarie, filmiche ecc.

Una spiegazione che non ha convinto per nulla i magistrati in quanto la nota legge del 1941 sulle opere dell’ingegno si riferisce sì ai “programmi per Elaboratori” ma la tutela è relativa al “diritto allo sfruttamento economico dell’opera”. E’ chiaro che gli insegnanti che chiedono l’accesso agli atti non devono sfruttare economicamente l’algoritmo ma solo capire il funzionamento per evidenziare eventuali errori. Finalmente il Tar del Lazio ha accolto la richiesta di conoscere i codici sorgente del software e ha condannato il Miur all’ostensione del famoso “algoritmo” di calcolo della mobilità 2016/2017, responsabile della sorte professionale di numerosi insegnanti coinvolti.

E’ un traguardo di fondamentale importanza” – dichiarano gli Avv. ti Michele Bonetti, Santi Delia e Silvia Antonellis – “in quanto viene fatta finalmente chiarezza su quelle che sono state le procedure puntuali dei trasferimenti, ma, in particolare, sugli errori che hanno determinato l’allontanamento di numerosi docenti dalle sedi che sarebbero spettate in base ai criteri dichiarati nelle loro domande di trasferimento”. L’avvocato Michele Bonetti, in conclusione, aggiunge: “valuteremo l’opportunità di promuovere una campagna risarcitoria dinanzi ai Giudici del Lavoro per tutti i docenti lesi da questo algoritmo, riservandoci anche di presentare un esposto alla Corte dei Conti”.

Roberta Nardi