I Verdi, Conti: “ecco come il sole torna a sorridere”

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I Verdi, Conti: “ecco come il sole torna a sorridere”

verdipoliticaContinua il percorso di ricostruzione dei Verdi a livello nazionale. A raccontare le attività e il futuro prossimo della storica formazione politica è Adelaide Conti, componente del Consiglio federale ed ex dirigente nazionale in quota Verdi.

Parliamo di temi: dal punto di vista ambientale e territoriali, quali sono le realtà maggiormente a cuore nella vostra agenda politica?

Ripercorrere con la memoria i disastri ambientali che ammorbano la nostra penisola è un’attività simile al farsi passare tra le dita le perle di un rosario lunghissimo. Talvolta si ha l’impressione che non resti altro che votarsi a una qualche divinità che intervenga provvidenzialmente per mettere fine agli innumerevoli episodi di vandalismo ecologico che oggi affliggono la nostra penisola. Dai citati casi dell’Ilva di Taranto, alla Terra dei fuochi, che non è solo un problema campano ma che si riscontra anche in Lombardia e in altre regioni, passando per la cementificazione massiccia di località a rischio frane, le realtà che necessitano di interventi urgenti sono talmente tante che si fa fatica a credere a quelli che ci accusano di avere idee superate e obsolete.

A Niscemi, dove io vivo, lottiamo da anni contro un orribile mostro, fatto di campi magnetici letali, che si è lasciato costruire senza preoccuparsi delle conseguenze devastati per la salute della popolazione che risiede a pochi chilometri dalla base Muos. La cittadinanza è insorta a più riprese per rivendicare il suo diritto alla salute, lo stesso che la nostra Costituzione ci garantisce, ma che sembra non importare a chi ha visto in quelle antenne la possibilità di un facile guadagno, anche in termini di servilismo nei confronti del governo statunitense. Per anni me ne sono occupata, nella triplice veste di madre, militante politico e giornalista. Alla luce di questa esperienza, mi pare di poter dire che anche in un caso di rischio conclamato, come quello che ci condannano a subire, il senso civico non basta. Quando lotti per anni e le cose non cambiano, finisci per avvilirti e arrenderti. Serve una rappresentanza politica, un partito che si faccia carico delle numerose battaglie per la salute, mosse da migliaia di cittadini in tutta Italia contro gli scempi ambientali che devastano il nostro paese. Se i Verdi non saranno in grado di farsi motore e portavoce di queste realtà, allora condanneremo i nostri concittadini alla resa.

A fine Maggio, Taormina ospiterà il G7. Sarà un’occasione per portare la nostra battaglia davanti alla stampa internazionale, per dichiararci ancora una volta contro al Muos e alle tante realtà che contaminano l’isola. Manifestare in piazza fa parte del nostro agire e nelle piazze vogliamo restare, per avere la visibilità che i media non ci danno e per vivere la politica nell’unica dimensione che ci interessa: in mezzo alla gente come noi. Ed è una cosa che ci riesce facile, perché la trasversalità dei Verdi è triplice: riunisce persone di diverse ideologie politiche, ceti sociali ed è sovranazionale. Che uno sia conservatore o progressista, italiano o americano, la tutela dell’ambiente è connessa alla tutela della sua salute. Non si tratta di una fede fondata su un dogma, si tratta di un convincimento basato sulla necessità di avere a cuore la nostra salute e la tutela del nostro patrimonio ecologico.  Noi non siamo Verdi perché ce l’ha ordinato il medico, noi siamo Verdi per non dover andarci dal medico. La categoria non se la prenda!”, chiosa Adelaide Conti.