Mina Welby, co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni e presidente dell’Associazione SOS Eutanasia, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Riguardo la vicenda di Dj Fabo. “Le sue ultime parole sono un messaggio politico, indirizzato ai politici italiani –ha affermato Mina Welby-. Ogni cittadino vorrebbe morire accanto ai suoi affetti, nel suo Paese, a lui questo non è stato concesso. Ancora una volta c’è stata un’assenza dello Stato italiano. La cosa che mi dà molto da pensare è che anche la proposta di legge che doveva uscire ed entrare oggi in Parlamento, nell’aula della Camera per la discussione e per il voto, è stata fermata di nuovo. Questo non aiuta gli italiani a poter scegliere per se stessi legalmente come poter essere curati o non essere curati. Questo mi duole profondamente. Il 77% degli italiani vorrebbe questa legge sulle disposizioni anticipate sui trattamenti, che non è l’eutanasia”.
Consiglio alla compagna di Dj Fabo. “Io dico a Valeria di prendere in mano la sua vita, di pensare come Fabo vorrebbe che lei vivesse –ha dichiarato Mina Welby-. Io ho scelto questa vita di andare in giro per l’Italia, tutte le volte che vedo e vivo delle cose belle, sento come se fosse Pier Giorgio a farmele vivere. Dico a Valeria di vivere come Fabo vorrebbe che lei vivesse. Mi farebbe tanto piacere stringerla forte e ringraziarla per essere stata vicina a lui perché non poteva fare di meglio, non poteva fare diversamente. E’ un grandissimo dolore, ma credo che anche da questo grandissimo dolore spunteranno speranze, fiori, anche per la sua vita”.
Pier Giorgio Welby non volle andare in Svizzera. “Proposi a Pier Giorgio di andare in Svizzera –ha rivelato Mina Welby-. Lui però non volle, scherzava pure, dicendo: ‘E se cade l’aereo?’. Lui voleva fare un’azione politica in Italia”.