L’INTERVISTA – Alex Zanardi a pieni giri su Formula 1 e Serie A

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L’INTERVISTA – Alex Zanardi a pieni giri su Formula 1 e Serie A

AlexZanardiSono contento che il Mondiale di Formula Uno l’abbia vinto Nico Rosberg. Ero di parte, ho fatto il tifo per lui anche se apprezzo e ho un bel rapporto pure con Hamilton.

Ha un grande talento ed è una novità che fa bene al movimento automobilistico. L’anno prossimo quando Rosberg vincerà le gare si dirà che è stato bravo lui e non perché ha rallentato o sbagliato Hamilton.

Per lo scudetto gira gira si pensa sempre alla Juve anche quando perde: è un pò come quando ci sono le competizioni delle Nazionali e tutti guardano sempre la Germania.
Sono tifoso del Bologna che è la mia città, però simpatizzo anche per la Roma dove ho gli amici. I giallorossi sono dei tifosi particolari, sanno essere i più simpatici del mondo o l’opposto. Il mio Bologna ogni tanto fa arrabbiare però è anche la squadra delle imprese impossibili. Il campione del calcio che mi ha affascinato di più nel raccontarlo in Sfide è stato Maradona”: l’ha detto Alex Zanardi ospite questa mattina, con Arturo Mariani della Nazionale amputati, della trasmissione “Pezzi da 90” condotta da Massimo Boccucci sull’emittente umbra Radio Onda Libera.
Celebriamo Nico Rosberg campione del mondo di Formula Uno a 31 anni e a distanza di 34 anni dal trionfo del padre Keke?
“Sono contento. Confesso che ero di parte, ho fatto il tifo per Nico pur apprezzando e avendo un ottimo rapporto anche con Hamilton. E’ una novità che fa bene al movimento automobilistico. Non era stato fortunato nelle precedenti stagioni. Ora quando Rosberg vincerà le gare l’anno prossimo si dirà che è bravo lui e non perché ha rallentato o sbagliato Hamilton”.
E’ il superamento dei limiti la vera sfida dell’essere umano?
“E’ nella natura umana, ma i limiti vanno anche rispettati. Non si deve cercare di superarli stupidamente. Con la passione e la volontà si va alla ricerca di come affrontarli e migliorarli”.
Di fronte alle avversità quante risposte ha cercato da uomo e quante invece da atleta?
“Non c’è differenza. Quando le avversità si presentano bisogna cercare di capire i problemi e metterli in ordine per affrontarli e gestirli al meglio”.
Cosa l’ha colpita maggiormente dell’avventura paralimpica?
“Sono state due esperienze molto diverse tra loro. Entrambi emozionanti e coinvolgenti. A Londra era tutto perfetto a livello organizzativo, mentre in Brasile c’era confusione ma con tanto impegno dei volontari e il calore tipico di quelle zone”.
Che posto occupa il calcio tra le sue passioni sportive?
“Lo seguo, specie i grandi appuntamenti internazionali. Non sono mai stato un giocatore di calcio, lo sarei meglio ora con le protesi di quanto non lo sono mai stato con le gambe”.
Tifa Bologna e ha un debole per la Roma?
“E’ vero. Bologna è la città dove sono nato. E’ capace di imprese impossibili e talvolta fa arrabbiare. Simpatizzo per la Roma dove ho gli amici. I tifosi giallorossi sono speciali, sanno essere i più simpatici del mondo e l’esatto opposto”.
Lo segue il Bologna?
“M’informo del risultato, vedo e leggo come vanno le cose. Mi hanno invitato al Dall’Ara ma non vado mai”. 
Lo scudetto chi lo vince?
“Quando si parla delle Nazionali si finisce sempre col pensare alla Germania, così come per lo scudetto in casa nostra gira gira pensi sempre alla Juve. Anche quando perde”.
Ricordiamo il ciclo fortunato di “Sfide” su Rai Tre: qual è il protagonista del mondo del calcio che l’ha affascinato di più raccontandone la storia?
“Nell’automobilismo ho sempre avuto una predilezione per Nigel Mansell per le doti e l’estro. Il Mansell nel calcio per me è Diego Armando Maradona. Ha fatto le imprese sul campo anche da solo ed era comunque altruista”.
Ha qualche amicizia particolare nel calcio?
“Ce l’ho con Angelo Peruzzi. Ci sentiamo e ci vediamo. Abbiamo una casa in Toscana, siamo vicini e ci sono le occasioni per incontrarci”.